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Caro energia,1500 aziende agricole in Umbria a rischio chiusura

Written by on 15/09/2022

Caro energia,1500 aziende agricole in Umbria a rischio chiusura

E' questo l'allarme lanciato dai vertici regionali di Coldiretti

15/09/2022

caro energia

I rincari di energia e dei costi di produzione in genere, stanno portando un terzo delle aziende agricole a lavorare in condizione di reddito negativo, ma oltre una su dieci rischia la chiusura. È il forte allarme rilanciato dalla Coldiretti Umbria, nel ribadire la necessità di provvedimenti immediati, in grado di dare respiro al sistema produttivo. Considerando solo le aziende agricole registrate in Camera di Commercio, spiega l’organizzazione, i numeri portano a stimare in Umbria che circa cinquemila imprese agricole hanno reddito negativo e oltre millecinquecento sono a rischio chiusura con quasi tremila posti di lavoro in bilico.

L’esplosione dei costi energetici e delle materie prime, si riversa a valanga su tutta la filiera agricola in un contesto già difficile a causa della siccità e degli eventi estremi che hanno penalizzato ulteriormente produzioni e bilanci degli agricoltori.

Gli effetti negativi del caro energia per le imprese agricole

“Le imprese agricole -sottolinea Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria- hanno raccolto di meno per effetto di un’annata climatica a dir poco negativa, ma stanno in compenso pagando molto di più per produrre. Con l’autunno crescono i timori: i costi di ogni voce produttiva, dal gasolio ai concimi, dal cartone al vetro, dai mangimi fino all’energia elettrica, sono lievitati a dismisura progressivamente senza essere compensati da maggiori guadagni. Serve intervenire subito per dare ossigeno all’intera filiera agroalimentare, che, specie negli ultimi anni, si è dimostrata sempre più strategica non solo per il circuito produttivo ma per l’intera comunità, assicurando oltre al cibo sulle tavole anche servizi.

Così non possiamo andare avanti, non c’è tempo da perdere -conclude Agabiti- bisogna agire immediatamente sui rincari dell’energia su famiglie e imprese, che mettono a rischio una filiera agroalimentare che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro”.

Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre nei consumi indiretti ci sono quelli per fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica.

Rincari dei costi

“In agricoltura si registrano rincari dei costi che -aggiunge Mario Rossi direttore Coldiretti Umbria- vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Il comparto alimentare richiede ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro”.

Aumentare la produzione di energia rinnovabile e pulita

Per aumentare la produzione di energia rinnovabile e pulita, Coldiretti Umbria ha chiesto ed ottenuto dal Governo un miliardo e mezzo di euro per installare sugli edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale gli impianti fotovoltaici attraverso il bando del Parco Agrisolare che aprirà il 27 settembre, inserito nei progetti del Pnrr.

“Un primo passo, seppur con alcune criticità -conclude il direttore regionale Rossi- per poter sopravvivere e puntare su un’autosufficienza energetica pulita e che deve andare nella direzione di una semplificazione burocratica, che, specie in questo periodo, l’intero sistema produttivo richiede”.

 


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