
Caro energia, imprese a rischio di chiusura in Umbria
Written by enricotribbioli on 29/08/2022
Caro energia, imprese a rischio di chiusura in Umbria
Secondo il presidente regionale di Cna, Michele Carloni, la situazione è insostenibile soprattutto per il settore manifatturiero, ma a ruota seguono anche il commercio, la ristorazione e l'accoglienza ai turisti
29/08/2022

Contatori dell'energia elettrica
Imprese a rischio di chiusura in Umbria a causa del caro energia. A lanciare il preoccupato allarme, è una nota diffusa dal presidente regionale della Cna, Michele Carloni.
“Se i costi dell’ elettricità e del gas manterranno i trend di crescita registrati finora -spiega- e non ci saranno interventi di sostegno immediati decine di migliaia di imprese nella nostra regione saranno costrette a fermare le attività riattivando gli ammortizzatori sociali per i loro dipendenti.
Siamo all’inizio di una nuova recessione per cui serve subito un accordo tra i vari schieramenti politici per un intervento di urgenza del governo che possa almeno aiutare a tamponare la situazione”.
Per il presidente di Cna Umbria, la situazione è insostenibile soprattutto per le imprese del settore manifatturiero, ma a ruota seguono anche il commercio, la ristorazione e il settore dell’accoglienza ai turisti.
Contro il caro energia ridurre al massimo i consumi
“Si tratta -sottolinea Carloni- di decine di migliaia d’imprese. Oggi però anche molti fornitori di energia stanno entrando in difficoltà, soprattutto quelli più ligi al rispetto delle regole sulle voci in bolletta e in modo particolare i più piccoli. In questi giorni molte imprese stanno ricevendo comunicazioni da parte di alcuni di loro, i quali denunciano il peggioramento drammatico dell’andamento dei prezzi del gas e per settembre prevedono che il Pun (prezzo unico nazionale) schizzerà a ben 710 euro al MWh, vale a dire il 316% in più sui prezzi di gennaio 2022, quando il costo del gas era già salito moltissimo rispetto al settembre precedente.
Sono gli stessi fornitori ad affermare -conclude il presidente regionale di Cna- che a questi prezzi le alternative per le imprese sono obbligate: ridurre al massimo i consumi o spegnere tutto”.