FOLIGNO- C’è senz’altro attesa per Bach Sanssouci, il concerto che segna il gradito ritorno a Foligno di Ramin Bahrami il celebre pianista iraniano dal raro talento, apprezzato dal pubblico e dalla critica per le sue coinvolgenti esibizioni. L’evento, realizzato da Segni Barocchi Festival e Amici della Musica di Foligno, in programma sabato 22 settembre presso l’Auditorium San Domenico alle ore 21, vedrà il famoso solista  in duo con l’altrettanto celebre flautista Massimo Mercelli in un particolare omaggio a Johann Sebastian Bach e alla musica sublime dei tempi di Sanssouci.

Un repertorio nato dalla grande amicizia che legò il musicista tedesco e suo figlio al Re Federico II di Prussia, raffinato flautista, che amava ospitare i due Bach nel suo Castello di Postdam che il sovrano chiamava Sanssouci. Qui il re accoglieva una straordinaria collezione di strumenti musicali, molti da tasto, sui quali Bach si prodigò in diverse improvvisazioni e a cui si deve anche questo straordinario concerto. Bach Sanssouci, è, quindi, un progetto dedicato a pagine cameristiche barocche uniche per la pulizia di suono, la certosina cura ritmica, oltre alla verve interpretativa su cui si muoveranno la Fuga canonica in epidiapente e il Ricercare a tre dall’Offerta Musicale. Poi una serie di Sonate composte a quattro mani da Bach padre e figlio dove si saggia nei tempi lenti la penna compositiva di Johann Sebastian, mentre in quelli veloci la mano del figlio Carl Philipp Emanuel.

Una serata che vedrà  insieme Ramin Bahrami tra i più acclamati interpreti bachiani al Mondo (un ritorno a Foligno dopo una prima volta nel 2011 rimasta nel cuore di molti) e l’altrettanto celebre flautista Massimo Mercelli.

Coinvolgente musicista dal raro talento, Ramin Bahrami ha incantato le platee e la critica internazionali con le sue interpretazioni pianistiche, soprattutto di Bach a cui ha anche dedicato un libro Come Bach mi ha salvato la vita. Perché Bahrami il mondo lo ha emozionato anche con la sua storia. L’infanzia nell’Iran degli ayatollah, il padre ucciso dal regime, la fuga in Italia per studiare in conservatorio. Il pianista ha scalato le classifiche ed è tra i solisti più acclamati sulla scena mondiale.

Carriera stellare pure per Massimo Mercelli, a 19 anni primo flauto dell’Orchestra del Teatro La Fenice, oggi uno dei più autorevoli flautisti italiani, di casa sui palcoscenici più prestigiosi, dal Mozarteum di Salisburgo dalla Carnegie Hall di New York.