VALLO DI NERA- Con Anima Folk si conclude in questo fine settimana la seconda edizione di Campanili Vivi, la rassegna ospitata anche quest’anno dai sei comuni della Valnerina umbra colpiti dai terremoti del 2016 e 2017. Il progetto promosso dal Comune di Vallo di Nera, finanziato dalla Regione Umbria con risorse del Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo e realizzato in collaborazione con la Fondazione Perugia Musica Classica onlus, oltre che nello stesso comune capofila, ha fatto tappa anche a Preci, Sant’Anatolia di Narco, Cerreto di Spoleto, Scheggino e Arrone.

Un vero e proprio festival itinerante, per contribuire al rilancio di territori duramente provati dal sisma valorizzandone le eccellenze culturali in un dialogo costante tra storia, tradizione e futuro. Questo, attraverso una proposta in cui musica popolare, colta antica, moderna ed elettronica si incontreranno in un dialogo originale.

A chiudere, come dicevamo, la seconda edizione della rassegna con un doppio appuntamento sabato 7 dicembre alle 17 al Complesso di San Bernardo a Paterno di Vallo di Nera, che verrà restituito alla cittadinanza dopo quaranta anni di chiusura, e domenica 8 dicembre, alle 16 al Convento di San Francesco di Arrone, in occasione della Giornata mondiale dei Diritti Umani, il progetto Anima Folk. Diretto da Fabio Maestri, rappresenta l’incontro tra una grande opera da camera del ‘900 come le Folk Songs di Luciano Berio, ispirate dalla musica popolare di vari paesi del Mondo, e un’opera nuova ed inedita del giovane compositore Enrico Bindocci che, sulla scia della lezione del grande Maestro, raccoglie e rinnova il vestito di varie melodie popolari dell’area del Mediterraneo per sottolineare l’importanza delle tradizioni e degli incontri tra mondi diversi ma da sempre in contatto tra di loro.