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Allarme bomba in Corte d’Appello a Perugia: scattano le verifiche

Written by on 07/11/2023

Allarme bomba in Corte d’Appello a Perugia: scattano le verifiche

Alle 8.15 una chiamata anonima alla polizia municipale. Evacuato il palazzo e i negozi limitrofi

07/11/2023

Piazza Matteotti a Perugia, transennata per allarme bomba

Piazza Matteotti a Perugia, transennata per allarme bomba

È scattato martedì mattina l’allarme bomba alla Corte d’Appello di Perugia. Attorno alle 8.15 una chiamata anonima alla polizia municipale del capoluogo umbro ha comunicato la presenza di un ordigno all’interno del palazzo in piazza Matteotti. Immediatamente è scatta l’evacuazione del palazzo, del Tribunale civile, del palazzo delle Poste e i negozi presenti nelle strade limitrofe, per permettere alle forze dell’ordine di procedere con i controlli. Piazza Matteotti e le strade limitrofe sono state transennate. Temporaneamente è stato sospeso l’accesso al centro storico di Perugia da piazza Partigiani. Dietro alla chiamata ci sarebbe lo spettro di Hamas. Secondo quanto filtra dalle prime informazioni, nel corso della telefonata alla polizia municipale si sarebbe parlato di una ‘bomba per vendicare i fratelli di Hamas. Sul posto sono presenti polizia, carabinieri, artificieri e i vigili del fuoco che per ora stanno continuando a cercare l’ordigno.

Per ora verifiche negative

È stata fatta da un uomo con accento straniero la telefonata che stamani ha annunciato la presenza di un ordigno alla Corte d’appello di Perugia facendo riferimento ai “fratelli di Hamas”. Il palazzo di giustizia è stato completamente evacuato e sono ora in corso i controlli degli artificieri dei carabinieri che hanno dato finora esito negativo. L’area antistante alla Corte è stata chiusa al traffico e delimitata dalle forze di polizia che impediscono a tutti di avvicinarsi. Serrande abbassate anche per i negozi su piazza Matteotti dove si trovano gli uffici giudiziari. All’esterno la presidente facente funzioni della Corte Claudia Matteini e il procuratore generale Sergio Sottani. Poco distanti tutto il personale del palazzo, di cinque piani e che ospita anche l’Ordine degli avvocati. Secondo indiscrezioni la prima chiamata è arrivata al centralino della Corte e poi al comando della polizia municipale dove è stata registrata. Sarebbe stato anche individuato il numero dalla quale è partita perché visibile sui sistemi di ricezione. L’uomo avrebbe rivolto anche accuse a Israele.

Controlli terminati: nessuna bomba

Sono terminati e hanno dato esito negativo i controlli nel palazzo giustizia di Perugia dove lunedì mattina una telefonata anonima aveva segnalato la presenza di un ordigno. Le verifiche degli artificieri dei carabinieri non hanno però portato a individuare alcun ordigno.

Misure di sicurezza

Quanto successo viene seguito con particolare attenzione dal procuratore generale Sergio Sottani che già all’inizio di ottobre aveva disposto un innalzamento delle misure di sicurezza in tutti gli edifici giudiziari dell’Umbria. Tra le ipotesi prese in considerazione anche quella che possa non essersi trattato di un gesto di un mitomane. L’allarme è infatti scattato poco dopo le 8 quando una telefonata anonima è giunta prima al centralino della Corte d’appello e poi alla polizia municipale dove è stata registrata. A parlare un uomo con probabile accento probabilmente straniero, forse arabo, che ha annunciato l’ordigno per “vendicare i fratelli di Hamas”. Le verifiche, come detto, hanno però escluso la presenza di una bomba.

Le ipotesi

E’ la direzione distrettuale antimafia presso la procura di Perugia a occuparsi dell’indagine. L’ipotesi che sembra prevalere al momento, in base a quanto risulta all’Ansa, è infatti che non si sia trattato di un semplice mitomane. Il fascicolo è seguito dal procuratore Raffaele Cantone e gli accertamenti si svolgono nel massimo riserbo. Nella seconda telefonata si parlava tra l’altro di “vendicare i fratelli di Hamas” e di monito all’intera Europa “per il sostegno al diavolo israeliano”.

Parla Cantone

“Si tratta di un episodio che non sottovalutiamo, a prescindere dalla circostanza che nessuna bomba c’era”: il procuratore di Perugia Raffaele Cantone parla così dell’allarme rivelatosi falso per una bomba alla Corte d’appello di Perugia. Lo fa rispondendo all’Ansa.  “E’ necessario comprendere se quella di oggi è una vicenda isolata o si inserisce in una strategia tesa a creare panico e preoccupazione” afferma ancora Cantone.

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