Un quadro preoccupane
Il Sappe “plaude al comportamento ed alla professionalità dimostrata dall’agente – si legge nella nota – che ha agito in prima persona (e che merita una ricompensa ministeriale) e al personale in servizio a Capanne, in cui oggi sono detenute 366 persone delle quali 57 donne, che nonostante la grave carenza di organico che puntualmente dal ministero non viene valutata per un incremento assolve ai difficili e delicati compiti istituzionali con grande professionalità e senso del dovere”. Il segretario generale dello stesso sindacato Sappe, Donato Capece, osserva che “l’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. Negli ultimi 20 anni – ricorda – le donne e gli uomini della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.