Tre anni di reclusione sono stati inflitti dal tribunale di Perugia a un avvocato del foro del capoluogo umbro accusato di essersi procurato un “ingiusto profitto” facendosi consegnare da un cliente oltre 97 mila euro. Truffa e patrocinio infedele i reati contestati. Al cliente, che si è costituito parte civile con l’avvocato Gabriele Fagioli, è stata assegnata una provvisionale di 115 mila euro come risarcimento. Il legale aveva difeso l’uomo in un procedimento davanti al tribunale e alla Corte d’appello civile.
La vicenda
In particolare, in base al capo d’imputazione, esibendo un dispositivo della sentenza di secondo grado “difforme da quello realmente reso dal quale risultavano essere state liquidate in favore del difensore, a titolo di refusione delle spese legali” per 40 mila euro “per contro realmente liquidate in 10 mila euro per grado, lo induceva in errore”. “Omettendo inoltre di rappresentare” – sempre in base all’accusa – come le spese “fossero state poste comunque a carico del soccombente”. Si faceva così consegnare complessivamente 97 mila e 600 euro “a mezzo assegno bancario”. Nel processo il legale ha rivendicato la correttezza del suo comportamento e si è proclamato estraneo all’accusa. Sostenendo in particolare che le somme versate fossero legate a un accordo con il cliente.