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Ast, vertice al Mise. Marini all’azienda: non sarò co-responsabile di una lenta morte

Written by on 18/09/2018

Ast, vertice al Mise. Marini all’azienda: non sarò co-responsabile di una lenta morte

18/09/2018

Un momento dell'incontro al Mise per l'Ast

TERNI – E’ iniziato martedì alle 10 a Roma l’incontro a Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Ast. Assente il ministro Luigi Di Maio, per il Mise è presente il responsabile unità gestione crisi industriali, Giampietro Castano. L’incontro – chiesto dalle istituzioni locali e dalle organizzazioni sindacali dopo l’annuncio della firma della joint venture tra ThyssenKrupp, proprietaria di Ast, e l’indiana Tata Steel – era inizialmente previsto per il 13 settembre ed è slittato a martedì 18 settembre. Durante la discussione un passaggio particolarmente duro della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini.

Istituzioni e sindacati All’incontro partecipano i sindacati, i vertici di Palazzo Donini, il presidente della Provincia di Terni, il vice sindaco Andrea Giuli e i dirigenti Ast che dovranno chiarire l’iter della fusione tra i due colossi nella quale non sarebbe ricompresa la divisione Business area materials services della multinazionale tedesca, di cui l’acciaieria ternana fa parte. 

Vertici di Ast Dall’incontro i vertici di Ast – rappresentati dal capo delle relazioni esterne Peter Sauer, da Kerstin Göcke, responsabile comunicazione Materials Services, dall’amministratore delegato Massimiliano Burelli e il responsabile relazioni esterne di viale Brin, Tullio Camiglieri – fanno sapere che non intendono vendere. “Anche se Ast non è strategica per ThyssenKrupp – ha spiegato Sauer – non vogliamo venderla, visto anche l’andamento positivo dell’azienda. Non bisogna rincorrere le voci che si susseguono”. Secondo Sauer le voci che circolano intorno ad Ast non aiutano lo stabilimento e i lavoratori, visto l’ambiente molto competitivo in cui si trova ad operare l’azienda. “Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti – ha sottolineato l’ad Burelli -, nonostante l’invasione di acciaio cinese sul mercato europeo, anche sui fronti delle consegne ai clienti finali e della sicurezza”. Burelli ha anche spiegato come rispetto alle aziende nazionali metalmeccaniche, Ast vanti i dati migliori con un indice infortuni pari a 4. Rispetto al progetto di recupero delle scorie – di cui si occuperà la società finlandese Tapojärvi Oy – Burelli ha annunciato che la partenza avverrà fra 12-18 mesi. Il progetto permetterà di aumentare il recupero dei residui generati dal processo siderurgico, primo fra tutti la scoria, pari a circa il 30% dell’acciaio prodotto. L’ad ha anche spiegato di aver fuso più di un milione di tonnellate di acciaio e che Tk ha investito in quattro anni 191 milioni di euro.

Presidente Marini Durante la discussione ha preso la parola la governatrice della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Un intervento a largo raggio durante il quale la presidente ha voluto ampliare il ragionamento Terni coinvolgendo anche le realtà di Taranto e Piombino. Nello specifico la Marini ha posto il quesito di quale sia l’idea del Governo in merito alla politica dell’acciaio nazionale e, soprattutto, quale sia il ruolo di Terni. Uno dei passaggi più duri della governatrice si è registrato quando ha evidenziato i “silenzi” dell’azienda sostenendo: “Non voglio rendermi co-responsabile di una lenta morte”.

 


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