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Veicoli a motore su sentieri dell’Umbria, altre lettere alla Regione

Written by on 23/02/2024

Veicoli a motore su sentieri dell’Umbria, altre lettere alla Regione

Dopo quella del presidente del Cai, arriva l'appello al ripensamento da parte dell'Associazione del Parco del Monte Subasio

23/02/2024

Sentieri naturalistici a Vallo di Nera (Pg)

Sentieri naturalistici a Vallo di Nera

Continuano ad arrivare appelli alla Regione Umbria per un ripensamento circa l’emendamento relativo all’accessibilità dei sentieri da parte dei veicoli a motore. Dopo la lettera aperta inviata alla presidente Donatella Tesei da parte del presidente generale del Club alpino italiano, il Cai, Antonio Montani, arriva anche il comunicato dei quattro sindaci dell’Associazione del Parco del Monte Subasio. Il Parco si schiera contro la circolazione dei mezzi a motore sui sentieri naturalistici.

Lettera aperta a Tesei dal vertice del Cai

Il presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani chiede un “ripensamento da parte della Regione sull’opportunità di non modificare l’emendamento” relativo all’accessibilità dei sentieri da parte dei veicoli a motore. Lo fa con una lettera aperta indirizzata alla presidente della Regione Donatella Tesei. Spiegando di avere sperato in “un ripensamento da parte della giunta”. Per Montani “è un errore asserire che la circolazione dei mezzi motorizzati è consentita, tranne dove è vietato, per i sentieri il principio è ribaltato”. “Ci sono poi – aggiunge – considerazioni che vanno al di là dell’attenta lettura delle norme e sono considerazioni di carattere generale, calate tra l’altro in una specifica realtà, quella umbra, che fa del suo paesaggio millenario e di riscoperti modi di frequentarlo, conoscerlo e amarlo, un punto di forza dell’offerta turistica e culturale. La rete sentieristica umbra è unica per concentrazione di elementi naturali, architettonici e paesaggistici che consente al camminatore in pochi chilometri di incontrare eccellenze culturali uniche al mondo. L’Umbria è attraversata dal sentiero Italia Cai, che vede in questa regione alcune delle tappe più belle; dalla via Francigena che si appresta a ricordare gli 800 anni di San Francesco con eventi internazionale; e una dedalo di percorsi che uniscono borghi di bellezza unica. Anche nei drammatici mesi successivi al terremoto i sentieri hanno rappresentato un’occasione di  ripartenza, portando in Umbria cittadini da tutto il paese per dimostrare la vicinanza a questa terra magica”. “La presenza di motociclette sui sentieri disincentiva la presenza dei camminatori che oggi rappresentano l’unico modello di sviluppo turistico davvero sostenibile e davvero utile alle popolazioni locali” sottolinea il presidente del Cai.

Netta contrarietà dell’Associazione del Parco del Monte Subasio

L’Associazione del Parco del Monte Subasio “si schiera contro la circolazione dei mezzi a motore sui sentieri naturalistici”. A sostenerlo sono il sindaco di Assisi Stefania Proietti, nonché presidente dell’Associazione che gestisce il Parco del Monte, il sindaco di Spello Moreno Landrini, il sindaco di Nocera Umbra Virginio Caparvi e il sindaco di Valtopina Gabriele Coccia. Tra i motivi della contrarietà, “una questione di rispetto dell’ambiente, poi le ripercussioni anche economiche sul sistema turistico regionale”, si legge nel comunicato inviato dai quattro primi cittadini. “Non è concepibile – spiega il sindaco di Assisi – prevedere una normativa che favorisce l’inquinamento dei mezzi motorizzati in aree naturalistiche e protette dai vincoli paesaggistici e che causa un notevole danno ai terreni ed alla vegetazione ed un forte disturbo alla fauna. È un errore clamoroso decidere atti che vanno nella direzione di non proteggere l’ambiente, lo è ancora di più nella nostra realtà che ha fatto e fa del suo paesaggio un punto di forza dell’offerta turistica e in particolare dei cammini e dei sentieri che attraversano i nostri territori”. I quattro sindaci dell’Associazione Parco del Monte Subasio rivolgono un appello alla Regione affinché ci sia presto un ripensamento “per evitare danni seri che compromettono la sostenibilità ambientale e lo sviluppo di un intero territorio legato al turismo”.


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