L’Umbria, ed in particolare Perugia, continua a far sentire la propria vicinanza ai profughi in fuga dall’Ucraina. Le Caritas diocesane sono tra gli enti in prima linea nell’accoglienza delle tante donne e bambini in arrivo nel nostro paese, 73.898 lunedì 28 marzo, di cui 38.068 sono donne, 6.959 uomini e 28.871 minori.

Oltre 100 persone accolte a Perugia

La prima ondata di profughi in fuga dalla guerra verso l’Umbria sembrerebbe attenuata “con moderati arrivi regolari quotidiani”, comunica la Caritas diocesana di Perugia – Città della Pieve. Negli ultimi giorni, infatti, sembrano essersi stabilizzati gli arrivi dal paese in guerra. In base ad un piccolo report sullo stato dell’accoglienza nel capoluogo umbro, Caritas Perugia comunica che per il 90% delle accoglienze ha retto la rete amicale/parentale e di conoscenza diretta, mentre il resto dei profughi è stato accolto tra le strutture caritative, Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) e da famiglie. A Perugia sono arrivati circa 1.800 ucraini. In attesa di nuovi arrivi, che potrebbero verificarsi nei prossimi giorni se i bombardamenti continueranno, gli enti si stanno muovendo per trovare nuove soluzioni di accoglienza in tutta la regione. Grazie alla solidarietà di tanti privati, la Caritas di Perugia è riuscita ad accogliere 26 persone – sei famiglie – in Cohousing e 35 persone – altri sei nuclei familiari – in alcuni appartamenti messi a disposizione per far fronte all’emergenza. Comprese le strutture di Caritas e collegate all’ente, sono stati accolti 32 nuclei familiari per un totale di 126 persone. “Stiamo riscontrando tutte esperienze molto belle di accoglienza, carità e integrazione” commentano da Caritas Perugia.