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Trasporto pubblico, futuro incerto in Umbria secondo i sindacati

Written by on 16/04/2022

Trasporto pubblico, futuro incerto in Umbria secondo i sindacati

Preoccupazione da parte delle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal

16/04/2022

trasporto pubblico locale (tpl)

Uno dei mezzi del trasporto pubblico locale

Sindacati preoccupati per il futuro del trasporto pubblico locale in Umbria.

“Come segreterie regionali -scrivono in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal– alla luce dell’incontro che abbiamo avuto mercoledì 13 aprile a Palazzo Donini con la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e con l’assessore ai trasporti, Enrico Melasecche, vogliamo esprimere tutta la nostra preoccupazione sul futuro del trasporto pubblico locale della nostra regione. Le preoccupazioni del passato purtroppo, si stanno trasformando in drammatiche realtà : ci è stato, infatti,  ufficializzato il taglio di tre milioni  e mezzo di euro al totale attuale, circa sessanta milioni, necessari al servizio su gomma. Taglio che verrà concentrato nel periodo estivo, dal prossimo giugno e che sarà strutturale”.

Possibili ricadute occupazionali

Per i sindacati è dunque alta la preoccupazione in ordine alle ricadute occupazionali.

“Su questo aspetto però -affermano ancora le sigle dei trasporti- la presidente Tesei ha sottolineato di aver avuto rassicurazioni che non vi saranno problemi per i lavoratori coinvolti e l’azienda Busitalia, presente alla riunione, non ha smentito tale affermazione.

Su questo impegno, vigileremo attentamente  poiché molte sono le perplessità in merito. La grave incertezza di questi mesi derivante anche dalla pandemia, infatti, ha già portato frutti avvelenati in azienda, dove abbiamo visto comparire per la prima volta forme di lavoro interinale. Schierandoci convintamente contro il taglio in essere, attendiamo di capire le effettive ricadute sul personale”.

Un trasporto pubblico di qualità

Oltre a questo, i sindacati restano convinti che i cittadini dell’Umbria debbano poter fruire di un trasporto pubblico di qualità, capace di servire in modo capillare e continuo tutti i centri della nostra regione, che, a differenza di altre, ha la caratteristica di avere città di medie dimensioni con scarsa densità di popolazione distribuita su tutto il territorio. Rispetto al futuro, la gara di assegnazione dei servizi che a breve dovrà svolgersi, presenta per i sindacati non poche incognite e genera preoccupazioni soprattutto sulla tutela dei lavoratori del settore presenti e futuri.

“Nel corso del confronto con la Regione -riferiscono ancora- a domanda specifica su quanto sarà l’importo messo a bando (attualmente sono necessari circa sessanta milioni di euro annui) non è stata data una risposta chiara, come non è stata data nemmeno alla domanda se la gara sarà svolta su base unica regionale o in lotti separati, rimandando la responsabilità degli eventuali frazionamenti futuri alla legge nazionale, che impone determinate scelte”.

Scelte responsabili per evitare gli sprechi

Ma per i sindacati su questo punto è necessario fare chiarezza in quanto l’Agenzia dello stato (ART), che regola e controlla lo svolgimento delle gare sul territorio nazionale, dà delle indicazioni, ma la responsabilità delle scelte specifiche viene rimandata all’ente affidatario del servizio, nel nostro caso la Regione.

“Noi dal canto nostro, ribadiamo la nostra netta contrarietà al sistema delle gare -concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal dell’Umbria- e si volesse procedere, comunque, ad effettuarne una in Umbria, chiediamo espressamente che questa sia a lotto unico, in modo da tutelare l’idea dell’azienda unica, evitando inutili ritorni al passato che davvero porterebbero solo a spreco di risorse pubbliche”.

Per tutti questi motivi i sindacati si dicono insoddisfatti dalla riunione in Regione, che, invece di chiarire alcuni aspetti soprattutto in merito alla gara (importo economico, lotto unico, bacino unico, costo chilometrico, clausola di salvaguardia del personale) ha aperto ulteriori incognite che, sperano, vengano in parte dipanate dalla prossima riunione prevista per il 26 maggio 2022.


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