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Terremoto, l’arcivescovo Maffeis alle comunità colpite: “Vi sono vicino”

Written by on 12/03/2023

Terremoto, l’arcivescovo Maffeis alle comunità colpite: “Vi sono vicino”

L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve ha scritto alla comunità diocesana: "Tutta la mia vicinanza solidale e spirituale"

12/03/2023

Il vescovo Ivan insieme a don Renzo a Montecorona

Il vescovo Ivan insieme a don Renzo a Montecorona

Una vicinanza non formale alle popolazione colpite e spaventate dal sisma ma anche un ringraziamento non formale a tutti colore che in queste ora stanno impegnandosi in prima fila per dare aiuto a chi ne ha bisogno. Per questo l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis, ha scritto alla comunità diocesana esprimendo “vicinanza spirituale e solidale a quanti sono stati colpiti dal terremoto”.  All’indomani del terremoto che giovedì 9 marzo ha colpito alcune comunità della diocesi, scrive monsignor Maffeis, la fase “del primo soccorso, da una parte, è fatta di scale e tetti saliti per verificare la sicurezza degli edifici; dall’altra, ha il volto dell’ospitalità, allestita per offrire rifugio a quanti si sono visti costretti a lasciare la propria abitazione. Alle famiglie accolte sotto il tendone di Sant’Orfeto si aggiungono le quattro che hanno trovato una sistemazione nel nostro vecchio Seminario. Altre per paura hanno preferito passare la notte in macchina”.

Le chiese danneggiate

Scrive ancora l’arcivescovo: “Lungo la strada che attraversa Pierantonio, chiusa poco prima di arrivare alla chiesa, le persone guardano in silenzio le proprie case. Chi alza lo sguardo lo posa sul campanile, che le scosse hanno fatto ruotare e di cui si teme una possibile caduta. A Cenerente il danno probabilmente è ancora maggiore. Vi si aggiungono le chiese di Capocavallo, Rancolfo, Coltavolino, Prugneto, Pian d’Assino: in questi borghi il terremoto le ha rese inagibili, causandone la chiusura. In condizioni migliori appare l’Abbazia di Montecorona, per cui rimane la possibilità di celebrare nella cripta. La struttura del Villaggio Santa Caterina tutto sommato ha retto bene; sugli ospiti pesano piuttosto le conseguenze del terremoto, in termini di timore e d’insicurezza”.

Il ringraziamento a chi è in prima fila

Poi monsignor Maffeis si rivolge a coloro che sono in prima linea negli aiuti alla popolazione. “La gratitudine, oltre che ai Vigili del fuoco e agli uomini della Protezione civile – prosegue monsignor Maffeis – va agli operatori e ai volontari della Caritas, ai vicari e ai responsabili dell’Ufficio tecnico della nostra diocesi. Alla luce del sopralluogo effettuato da questi ultimi, lunedì potranno riaprire le scuole paritarie. In questa terza domenica di Quaresima ricordiamo nella preghiera le comunità segnate dal sisma, i loro parroci, i diaconi, gli animatori: possano sperimentare, insieme al dolore, la nostra vicinanza solidale e affrontare con coraggio, dignità e fede anche questa prova”. Fin qui le parole dell’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis.

Il conforto degli assistenti sociali della Caritas

Da sottolineare, inoltre, come nella prima giornata di emergenza è stata svolta anche un’opera di ascolto da parte dell’equipe di assistenti sociali della Caritas diocesana per le famiglie che hanno dovuto lasciare la propria casa in via cautelativa o perché la loro abitazione ha riportato lesioni importanti dal punto di vista strutturale. Quando si verificano delle gravi calamità naturali come un sisma, le persone più fragili e con maggiori difficoltà sono anche quelle più vulnerabili a cui non bisogna fare mancare attenzione e sostegno. Anche l’arcivescovo Maffeis ha raggiunto le località colpite incontrando parroci e famiglie, avendo per tutti parole di incoraggiamento, conforto e vicinanza umana e spirituale.

L’elenco si allunga

Nella giornata di sabato 11, nel frattempo, sono proseguiti i sopralluoghi ad altri edifici di culto, e sono state avviate le procedure per la messa in sicurezza delle opere d’arte e degli arredi sacri delle chiese già dichiarate inagibili. All’elenco dei luoghi di culto momentaneamente chiusi vanno ad aggiungersi le chiese di San Giovanni del Prugneto, Capocavallo e Coltavolino. Mentre le chiese dichiarate agibili, dopo il sopralluogo del pomeriggio del 10 marzo, sono quelle di San Giovanni del Pantano, Civitella Benazzone e Colombella. In quest’ultima frazione perugina è stato dichiarato inagibile l’edificio della scuola materna parrocchiale. A Cenerente, in via cautelativa, non sono agibili la chiesa e gli immobili contigui parrocchiali fino a quando non sarà messo in sicurezza il campanile lesionato.

 


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