Potere d’acquisto
Altra nota dolente, per la Cgil ternana, è rappresentata dalla riduzione del potere di acquisto dei redditi: stipendi e pensioni. “In Umbria l’andamento è più basso della media nazionale e a Terni le retribuzioni sono mediamente inferiori di 3 mila euro rispetto a quelle del territorio di Perugia. A ciò va aggiunto che in provincia di Terni ci sono circa 6 mila persone che vivono sotto la soglia di povertà”. Nel 2023 la Cgil ha dato seguito a tutta una serie di mobilitazioni, sfociate poi nello sciopero generale. “La nostra azione da qui in avanti verterà su quattro assi fondamentali: salute, lavoro, sviluppo e sociale. Come sindacato – ha concluso Claudio Cipolla – abbiamo rafforzato la presenza nelle nostre 37 sedi e incrementato i servizi di tutela e individuali. Tutto ciò si è tradotto in un aumento degli iscritti ma anche delle pratiche: ben 50 mila quelle aperte nel 2023. La realtà è che, nonostante c’è chi la pensi diversamente, il sindacato serve, eccome”.