Sisma in Valnerina, dopo sette anni voglia di rinascita e speranza
Written by redazione on 30/10/2023
Sisma in Valnerina, dopo sette anni voglia di rinascita e speranza
A Norcia, nello specifico, sono state approvate 965 domande di ricostruzione privata, corrispondenti a un valore di circa 315 milioni di euro
30/10/2023
A sette anni dal terremoto di magnitudo 6,5 che colpì Norcia, Cascia, Preci e il centro Italia, la ricostruzione privata oggi in Umbria fa registrare 4.566 domande, di cui 2.915 concesse. L’importo richiesto è di 1,5 miliardi di euro, quello concesso di 831 milioni e quello liquidato di 426 milioni. I dati sono emersi a Norcia dove oggi si ricorda il sisma del 30 ottobre del 2016. I cantieri della ricostruzione privata avviati sono 2.875, di cui 1.625 conclusi. Per la ricostruzione pubblica, le opere programmate sono 349, di cui 327 in corso e 15 concluse.
Avanzamento dei cantieri
A Norcia, nello specifico, sono state approvate 965 domande di ricostruzione privata, corrispondenti a un valore di circa 315 milioni di euro. In base all’avanzamento dei cantieri sono stati liquidati 152 milioni di euro. I cantieri avviati sono 963, di cui conclusi 579.Nell’intero cratere sismico, nel mese di ottobre, è stata toccata la cifra record di oltre 135 milioni di euro liquidati da Cassa depositi e prestiti alle imprese che lavorano nella ricostruzione privata. Un dato che fa seguito al precedente primato, fatto registrare soltanto nel mese di luglio con 131 milioni.
Preghiera in piazza
Un momento di preghiera in piazza San Benedetto a Norcia ha ricordato la forte scossa di terremoto che sette anni fa sconvolse la città e il centro Italia. Davanti alla facciata della Basilica, liberata dalle impalcature, si sono ritrovati i monaci benedettini, l’amministrazione comunale e alcuni cittadini, con don Marco Rufini che ha guidato la preghiera. Rispetto agli anni precedenti, quest’anno la novità è la celebrazione della santa messa che alle 11.30 si svolgerà all’interno della Basilica. Ricostruite le mura esterne, la “casa” di San Benedetto sarà completata nel 2025. Entro la fine di quest’anno saranno invece portati a termine gli interventi sul campanile e sul portico delle misure.
Le parole di Boccardo
“Questa giornata è un segno che viene a consolare e a dare speranza a tutti coloro che non solo sono legati alla Basilica di San Benedetto per ragioni affettive, storiche, intellettuali e spirituali, ma soprattutto a tutti coloro che sono ancora fuori dalle proprie case a causa delle conseguenze del terremoto”, ha dichiarato è il vescovo della diocesi Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, stamani a Norcia per celebrare la messa all’interno della Basilica in occasione del settimo anniversario dal sisma del 30 ottobre 2016. “Qui – ha aggiunto – noi vediamo che quando ci si mette insieme, quando si guarda un fine comune, è possibile realizzare grandi cose. Mi piace cogliere questo significato in particolare dalla celebrazione di quest’oggi”.
Vita dignitosa e sicura
“I lavori non sono ancora conclusi – ha detto ancora monsignor Boccardo -, ma rientrare in questa aula liturgica, poter pregare sui luoghi di San Benedetto, ammirare il frutto del lavoro svolto da tanti enti in questi anni, è una iniezione di fiducia, vuol dire che è possibile ripartire”. Il vescovo in questi anni ha sollecitato un intervento più rapido sul fronte della ricostruzione. “Dopo sette anni – ha affermato il presule – la riflessione che faccio è che alcune cose sono state fatte, sicuramente se ne potevamo fare di più e in tempi più brevi. Però è inutile piangersi addosso, bisogna rimboccarsi le maniche e guardare avanti con determinazione”. “Restituiamo a queste popolazioni non solo le abitazioni, ma anche una vita dignitosa e sicura” ha concluso monsignor Boccardo.
Appello per il Medio Oriente e Ucraina
“San Benedetto è stato artefice di una cultura di pace e da Norcia mi piacerebbe che ripartisse questo messaggio e anche questa provocazione ai responsabili delle nazioni perché pensino e mettano in atto dei pensieri di pace”, ha sottolineato Boccardo a margine delle celebrazioni del settimo anniversario dal terremoto, pensando alle guerre in Medio Oriente e in Ucraina. “San Benedetto ci ha insegnato a stare insieme, ci ha insegnato a valorizzare le particolarità di ciascuno per un progetto comune e questo è quello che dobbiamo fare tutti insieme, sapendo che la pace non è proprietà privata dei responsabili delle nazioni, ma dipende da tutti, anche da noi che siamo lontani dai luoghi dei conflitti”, ha aggiunto il presule. “Anche noi possiamo essere artigiani di pace” ha concluso monsignor Boccardo.
La messa in Basilica
Cittadini e autorità
Le campane recuperate dalle macerie