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Ricostruzione post sisma, cambia il commissario: nominato Castelli

Written by on 04/01/2023

Ricostruzione post sisma, cambia il commissario: nominato Castelli

L'ex sindaco di Ascoli Piceno prenderà il posto di Giovanni Legnini, il quale rimane invece commissario per la ricostruzione di Ischia dopo l'alluvione.

04/01/2023

ricostruzione post sisma

Il Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione post sisma, Guido Castelli

Cambio della guardia per la ricostruzione post sisma: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, ha firmato il Dpcm per la nomina del senatore di Fdi Guido Castelli come nuovo commissario. Il provvedimento deve passare ora al vaglio della Corte dei conti prima della pubblicazione. Castelli, ex sindaco di Ascoli Piceno, prenderà il posto di Giovanni Legnini, il quale rimane invece commissario per la ricostruzione di Ischia dopo l’alluvione.

La presidente Tesei e assessore Agabiti

La presidente Donatella Tesei sulla nomina, ha detto all’Ansa, ora occorre “continuare nella ricostruzione post sisma con lo spirito attuale, che ci ha portato ad accelerare e a essere efficaci. Castelli è una persona che conosce la metodologia e il territorio, che ha esperienza e capacità. Legnini ha comunque fatto molto bene – ha evidenziato la presidente – insieme abbiamo velocizzato la ricostruzione. Ci sono stati finora degli ottimi e concreti risultati ed è necessario continuare a essere efficaci. Bisogna proseguire il lavoro di squadra che abbiamo fatto”.

“Un professionista attento alle necessità legate alla ricostruzione, dimostrando non solo un apprezzato senso pratico nella risoluzione dei problemi, ma anche vicinanza alle popolazioni dei territori colpiti dal terremoto”: l’assessore regionale Paola Agabiti parla così dell’ormai ex commissario per la ricostruzione post terremoto Giovanni Legnini.

L’arcivescovo Boccardo: “Uno schiaffo alle popolazioni”

“La non riconferma di Giovanni Legnini alla guida della Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma è uno schiaffo alle popolazioni terremotate”: a dirlo all’Ansa è il vescovo della diocesi Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, commentando l’avvicendamento con il senatore Guido Castelli. “Non ho nulla contro il nuovo commissario, che per altro non conosco – ha spiegato – ma credo che l’operazione sia figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente. Il Governo ci spieghi il senso di questi avvicendamento, visti i risultati ottenuti in questi anni dal commissario Legnini”, ha detto ancora l’arcivescovo Boccardo. “Legnini – ha proseguito – ha dimostrato di essere persona seria e capace”.

La presidente della Provincia di Perugia

La presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti, a nome dell’amministrazione, esprime forte preoccupazione per il cambio al vertice della struttura per la ricostruzione. “La posizione di questo Ente – spiega la presidente Proietti – non vuole essere una difesa d’ufficio e formale del commissario Giovanni Legnini ma un’oggettiva constatazione dell’ottimo lavoro svolto da lui in tre anni, lavoro che ha permesso di sbloccare e avviare la ricostruzione post sisma 2016.Per questo motivo sottoscriviamo le frasi dell’arcivescovo Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra, che ha parlato, in merito all’avvicendamento, di schiaffo ai terremotati. Non mettiamo in dubbio le capacità e le competenze del sostituto Guido Castelli, a cui auguriamo buon lavoro, ma siamo rimasti amareggiati e sorpresi per una sostituzione che risponde solo al criterio della spartizione politica senza tener conto dell’impegno profuso e soprattutto dei risultati raggiunti. L’opera portata avanti da Legnini ha ricevuto apprezzamenti bipartisan perché il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti, proprio questo ci saremmo aspettati una sua riconferma nel ruolo di commissario. Così non è stato e questa scelta non fa onore a chi l’ha adottata, è frutto di una politica miope che non guarda all’interesse generale,a quello delle popolazioni terremotate dell’Umbria e delle Marche che aspettano da oltre sei anni di tornare alla normalità con un tetto sulla testa”.  La Provincia di Perugia “ringrazia di cuore Giovanni Legnini per quello che ha fatto in questi tre anni, ascoltando i bisogni dei cittadini e delle cittadine colpiti dal sisma e operando concretamente per la ricostruzione”.

Dal centro-destra: Alemanno, Prisco e Zaffini

Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno,  sottolinea che “a Legnini va un grande e sincero grazie per essersi messo a disposizione, per aver ascoltato gli amministratori, per aver reso concrete le istanze dei territorio ed essersene fatto portavoce e alfiere col Governo e il Parlamento”.

“Piena soddisfazione per la nomina di Castelli” viene espressa dal sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco (FdI), secondo cui “Castelli può dare un nuovo impulso proprio alla ricostruzione pubblica e privata. Per i territori interessati – sottolinea Prisco in una nota – si impone infatti una velocizzazione delle procedure commissariali e l’indispensabile supporto agli enti locali colpiti perché ripristinino al più presto i servizi pubblici, così come alle attività produttive che vivono tuttora situazioni di grande difficoltà a distanza di anni da quell’evento drammatico”.

Sulla nomina di Castelli interviene anche il senatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini, che mostra qualche perplessità per la posizione dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu. “Rivolgo al collega Castelli – continua Zaffini – i miei auguri di buon lavoro, conoscendone le alte doti professionali e umane. È la persona giusta al posto giusto. Già sindaco del comune di Ascoli Piceno, consigliere regionale e assessore della Regione Marche, siamo certi che Castelli saprà dare finalmente un’impronta decisiva alla ricostruzione dei territori tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Una riedificazione, mai decollata, dei territori faticosamente alle prese con una ripartenza anche economica di fatto mai avvenuta”. Secondo Zaffini “le sue conoscenze del territorio e le sue capacità saranno preziose nel garantire benessere alle comunità colpite”.

Il grazie e l’auspicio di Donatella Porzi

“Negli oltre due anni e mezzo nel ruolo di commissario – spiega Donatella Porzi, consigliera regionale del Gruppo misto – Legnini ha dimostrato preparazione, competenza e lungimiranza, qualità riconosciute, in maniera bipartisan, da ogni istituzione locale, con in prima linea gli stessi sindaci del cratere che ne hanno sempre apprezzato la condivisione delle strategie e soprattutto la serietà, la concretezza e la precisione con le quali ha saputo portare avanti il suo delicatissimo ruolo”. 

Porzi sottolinea come anche l’arcivescovo della diocesi di Spoleto e Norcia, mons. Renato Boccardo, sia intervenuto con chiarezza contro questo avvicendamento, visto che Legnini era “un punto di riferimento credibile per tutti”, grazie alla sua “disponibilità al confronto, oltre che con le istituzioni, con gli stessi cittadini”.

“Ora non resta che auspicare – continua Porzi – una prosecuzione della gestione della ricostruzione, da parte di Guido Castelli, in linea con il suo predecessore. Castelli, nel minor tempo possibile, dovrà inserirsi in un percorso ben avviato per una ricostruzione senz’altro non facile, ma deve comunque correre per garantire ad un territorio importante come quello della Valnerina di tornare a vivere appieno le sue peculiarità, in ambito sociale ed economico. Grazie a Giovanni Legnini – conclude la consigliera regionale – per l’immenso lavoro svolto ed in bocca al lupo al neo commissario Castelli affinché possa portare avanti al meglio una ricostruzione complessa, ma da concludere nel minor tempo possibile”.

I sindacati

“È un grave errore sostituire il commissario straordinario alla ricostruzione Legnini”: ad affermarlo sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria. “Come tutti sanno – sostengono i sindacati in una nota congiunta – il commissario Legnini stava facendo un lavoro egregio. Un lavoro fatto di competenza, serietà e al di fuori delle logiche politiche e partitiche. Se questo giudizio è unanime da parte di tutte le rappresentanze istituzionali coinvolte nella ricostruzione, sarebbe indispensabile capire per quale altro motivo, se non meramente politico, è stato rimosso”. “Il Governo e i rappresentati umbri in parlamento rispondano a questa legittima domanda”, concludono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria.


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