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PROSSIMO PROGRAMMA

A Perugia la mostra 'Bacosi, astratto, informale, paesaggista'

Written by on 18/11/2017

A Perugia la mostra 'Bacosi, astratto, informale, paesaggista'

18/11/2017

PERUGIA- Bacosi, astratto, informale, paesaggista, è il titolo della mostra curata da Massimo Duranti e Andrea Baffoni, in programma presso la sede espositiva del Museo Civico di Palazzo della Penna. Fino al prossimo 3 dicembre, sarà possibile compiere un vero e proprio percorso attraverso 122 opere fra pittura, scultura, ceramica e grafica di Manlio Bacosi, l’artista forse più popolare fra quelli attivi a Perugia dagli anni Cinquanta in poi, tanto che i suoi lavori sono non solo nelle collezioni più importanti pubbliche e private, ma anche nelle case di gente semplice. Un progetto suddiviso in sette sezioni  per evidenziare i vari periodi storici e di esplorazione di tecniche linguaggi dell’artista: gli esordi fra post-cubismo e informale, le sintesi architettoniche anni sessanta-settanta, il paesaggismo anni Ottanta, la ceramica, la scultura ed infine la grafica. Questa trasversalità si è riflessa anche nella sua produzione, appunto, che annovera opere molto impegnative, accanto a una serie infinità di piccoli paesaggi che l’artista volle fossero alla portata economica di tutti.
Un’iniziativa, che dopo avere fatto tappa tra settembre ed ottobre a Palazzo Vecchio di Sangemini e alla Fondazione Carit Palazzo Montani Leoni a Terni, arriva a Palazzo della Penna di Perugia esplorando, per la prima volta in maniera completa, l’arte di Bacosi con opere ritrovate del Comune di Perugia e della Regione Umbria, molte delle quali inedite.
“Questa mostra -spiega uno dei due curatori, Andrea Baffoni– presenta l’inedita breve stagione post cubista di Bacosi, quindi le più corpose esperienze informali, quando volle seguire autonomamente il Gruppo di Spoleto con numerosi lavori mai esposti prima. Come anche, la quasi sconosciuta altrettanto breve, ma intensa stagione dell’astratto. Si passa, poi,
al paesaggismo, in cui evoca la dolcezza della luce della sua verde Umbria; in questa sezione, presentiamo opere caratterizzate da una vena surreale, con segni e colori che fluttuano con mobilità fantasiosa planando sulla superficie del quadro creando uno stile inconfondibile. E, ancora, le nature morte, tra i temi preferiti di Bacosi, dove il colore è giocato in un sapiente registro di tinte. A chiudere il percorso, la ceramica, la scultura in ferro e fusione in bronzo, gli allestimenti più eclettici come la pittura nei vecchi infissi, senza dimenticare la grafica, tutte tecniche che un artista eclettico e curioso come Manlio Bacosi esplorò con successo nella sua lunga carriera. Un’iniziativa -conclude Baffoni– che speriamo possa essere il primo di una serie di eventi celebrativi, in occasione dei venti anni dalla sua scomparsa che cadranno il prossimo anno”.


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