PERUGIA- Provengono da Gambia, Guinea, Guinea Conakry, Mali, Nigeria, Iran e Italia i giovani coinvolti in Biografie in viaggio, il laboratorio di narrazione creativa diretto dall’attrice e regista Elisabetta Vergani che si sta svolgendo in queste settimane a Perugia. E’ questa, una delle varie iniziative della prima edizione di UmbriaMiCo- Festival del Mondo in Comune, progetto di Tamat Ong  supportato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS), attraverso un articolato cartellone.

Dopo una prima parte che si è svolta in maniera itinerante tra convegni, narrazioni, musica, mostre, coinvolgendo sei comuni (Perugia, Foligno, Assisi, Marsciano, San Giustino e Orvieto) dal 1 al 9 giugno scorsi, prosegue il progetto che rappresenta un’azione locale dalla prospettiva internazionale, guardando all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e incentrato sui diciassette obiettivi dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Un’azione, frutto della convergenza di ventitre diversi soggetti (istituzioni regionali, enti locali, associazioni, università, organizzazioni della società civile) che vede Tamat Ong come capofila, capace di esprimere attraverso le varie arti il rapporto tra Nord e Sud del Mondo e di affrontare grandi temi globali, legati allo sviluppo sostenibile.

Grazie agli spazi messi a disposizione dalla Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve presso il Centro Mater Gratiae di Montemorcino il laboratorio di narrazione creativa Biografie in viaggio, sta raccogliendo singole storie e vissuti di giovani provenienti da vari Paesi. Uno spazio per arricchire le conoscenze reciproche tra persone di culture diverse, per rafforzare i processi d’integrazione, per riflettere su come il Mondo sia uno e di tutti. L’esperienza del laboratorio, verrà illustrata e resa pubblica in un incontro in programma mercoledì 8 agosto a partire dalle ore 19 a Perugia in via Dalmazio Birago presso SUD Osteria Popolare, realtà di piccola ristorazione ad alta vocazione sociale.

Oltre al laboratorio Biografie in viaggio, Tamat Ong con il supporto di ACLI sempre grazie all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che a messo a disposizione il terreno adiacente al Centro Mater Gratiae di Montemorcino, già dal novembre dello scorso anno, è in corso un progetto di orticoltura urbana rivolto a donne migranti richiedenti asilo. Un’esperienza sviluppata in parallelo da altre ong di diversi paesi europei legate dal  progetto Urbagri4women (co-finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea) di cui Tamat è capofila per l’Italia, cui in questi giorni si sono aggiunti anche i partecipanti al laboratorio di narrazione creativa Biografie in viaggio.