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Pasqua in Umbria per il primo ministro Mario Draghi

Written by on 05/04/2021

Pasqua in Umbria per il primo ministro Mario Draghi

Festività in famiglia a Città della Pieve dove, insieme alla moglie, ha partecipato alla messa del cardinale Bassetti in Duomo

05/04/2021

La celebrazione pasquale del card. Bassetti nel duomo di Città della Pieve

La celebrazione pasquale del card. Bassetti nel duomo di Città della Pieve

Pasqua in famiglia e in Umbria per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha deciso di trascorrere le festività nella sua residenza di Città della Pieve. Nel centro storico, da quando è tornato giovedì scorso, nessuno racconta di averlo incrociato, mentre la moglie Serenella – scrive l’agenzia Ansa – è stata vista più volte entrare e uscire dal supermercato che di solito frequenta per fare spesa. Intanto, davanti ai cancelli che conducono al casolare del presidente Draghi, è costante la presenza dei carabinieri. 

La messa di Pasqua in Duomo

È una Pasqua di rinascita? “Speriamo”: così ha risposto il presidente del Consiglio al cronista prima di entrare nel duomo di Città della Pieve dove ha assistito alla messa officiata dall’arcivescovo della diocesi perugino-pievese e presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti. Draghi era in compagnia della moglie Serenella e di due nipotine ed era seduto in fondo alla cattedrale – sul lato sinistro – vicino alla porta di uscita. In duomo erano in molti ad assistere alla celebrazione, nel rispetto del distanziamento imposto dalle norme anti-Covid.

Il saluto del cardinale Bassetti

“Voglio mandare un indirizzo di saluto e assicurare le nostre preghiere al presidente del Consiglio, che è un nostro concittadino”, ha detto il cardinale Bassetti, ricordando il primo ministro nel corso della sua omelia nel duomo pievese. “In questo momento chi ha qualche responsabilità, e ne sa qualcosa anche il sottoscritto, ha bisogno di tante preghiere”, ha aggiunto il cardinale.

Al termine della celebrazione pasquale, Draghi ha lasciato la chiesa rispondendo al saluto di alcuni cittadini presenti.

L’emozione del sindaco pievese, Risini

“Aver avuto da una parte del duomo il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dall’altra il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Bassetti, mi ha provocato una certa emozione. Tanto che mi sono chiesto: ma davvero tutto questo sta accadendo a Città della Pieve?”: a raccontare, all’Ansa, la Pasqua speciale vissuta nella messa pomeridiana in cattedrale è il sindaco della cittadina umbra, Fausto Risini.

“Per me e per l’intera città – sottolinea ancora Risini – è un onore enorme poter dare ospitalità a due grandi uomini quali sono il cardinal Bassetti e il premier Draghi. Le loro presenze preziose e il loro essere esempio per tutta la collettività fanno di Città della Pieve un luogo di confronto e di incontro e mi piace pensare che da qui possa partire quantomeno la rinascita delle menti e dei valori del nostro Paese”.

Risini usa due parole per rispondere alla domanda su come un sindaco deve comportarsi quando è chiamato a confrontarsi con certi personaggi: “discrezione e rispetto”. “Da quando ho iniziato il mio mandato di sindaco – spiega ancora – ho sempre cercato di garantire al presidente Draghi e al cardinale la massima serenità, proteggendo, nel limite del possibile, anche la loro privacy, cercando di non esporli più del dovuto nella vita pubblica del paese”. 

“Ma non nego che la loro presenza e oggi in particolare con Draghi premier, faccia molto bene a Città della Pieve in termini di visibilità”, ammette il sindaco che ricorda come il suo comune rimbalzò agli onori dell’Italia grazie alla fiction “Carabinieri”. “Anche quella volta – sottolinea – Città della Pieve divenne luogo simbolo di un’istituzione assoluta quale è l’Arma dei carabinieri, anche in quell’occasione, seppur in maniera leggera e divertente, eravamo la casa di un pezzo di Stato”.

Infine, il sindaco tiene a evidenziare che Città della Pieve è anche arte che trova la massima espressione nei capolavori del Perugino. “Tra due anni, pandemia permettendo – aggiunge -, celebreremo i 500 anni dalla morte di Pietro Vannucci. Organizzeremo eventi che permetteranno alla Pieve – conclude Risini – di farsi conoscere ancora di più per le bellezze artistiche che custodisce”.


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