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Otto marzo, l’Umbria festeggia e non dimentica le donne

Written by on 08/03/2021

Otto marzo, l’Umbria festeggia e non dimentica le donne

"Una giornata che sia momento di riflessione" ha detto la presidente Tesei. Accordo tra Anci Umbria e Centro Pari Opportunità della Regione, contro ogni forma di violenza

08/03/2021

La mimosa, simbolo dell'Otto Marzo

La mimosa, simbolo dell'Otto marzo, Giornata internazionale della donna

Un otto marzo che sia momento di riflessione sulla condizione attuale della donna : così, si apre il messaggio che la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha scritto in occasione della Giornata internazionale della donna.

“Un’occasione per guardare alle conquiste fin qui ottenute -prosegue la presidente- basti pensare, tanto per fare un esempio, che meno di ottant’anni fa nel nostro Paese il voto era un diritto solo maschile, ma anche per accendere i riflettori su quanto ancora il genere a cui si appartiene possa essere una discriminante nella nostra società. Spesso le donne per ottenere gli stessi risultati, ricevere gli stessi trattamenti e per affermarsi nei vari settori devono faticare più dei colleghi uomini. Senza dimenticare le difficoltà di riuscire a coniugare la vita familiare con la vita professionale. L’augurio per tutte le donne, in questo Otto marzo, è quello di poter vedere riconosciuti i diritti e avere le stesse opportunità, di poter essere valutate per le loro capacità e non per pregiudizi che non hanno senso di esistere, di poter dare sempre più il loro contributo alla società, di poter arricchire la comunità con la loro visione.

Questa profonda crisi provocata dalla pandemia sta mettendo ancor di più in evidenza le disuguaglianze in ambito socio-economico, con le donne che ne pagano maggiormente le conseguenze. Dai dati Istat, emerge come sui centounomila occupati in meno del 2020, oltre il 98% siano donne. In Italia, infatti, circa due terzi delle donne che abbandonano il lavoro dichiara di avere difficoltà di conciliarlo con la vita familiare.

Alle problematiche in campo occupazionale vanno purtroppo aggiunte quelle in ambito sociale, fatte di soprusi, violenze fisiche e psicologiche e femminicidi sempre più ricorrenti.

Sabato scorso eravamo nella sede del Broletto della Regione per ricordare due donne, Margherita e Daniela, uccise qualche anno fa proprio mentre svolgevano il loro lavoro.  Ogni giorno veniamo a conoscenza di storie riguardanti donne maltrattate, molto spesso da chi dovrebbe star loro accanto. E nella Giornata internazionale della donna non si può prescindere dal ricordare che tutti questi fenomeni esistono ancora e vanno combattuti, ogni giorno, ognuno con le proprie competenze e la propria sfera d’azione”.

 

Anci Umbria e Centro Pari Opportunità della Regione Umbria danno concretezza ai principi espressi nella giornata internazionale dei diritti della donna e sanciscono una alleanza per sensibilizzare la cittadinanza sulla parità di genere, contro ogni forma di violenza e per attivare progettualità in tal senso.

L’accordo è stato siglato proprio questa mattina, nella sede del Centro regionale, a Perugia, dal presidente del Cpo, Caterina Grechi e dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini.

Il Centro regionale da anni è impegnato a sostenere la donna sotto diversi punti di vista e a potenziare i servizi che offre, a partire dal Telefono Donna.

Questo accordo, hanno commentato i due presidenti, rafforza la nostra azione a tutela della donna, dei suoi diritti inviolabili e universali e a contrasto della violenza di genere.

“Quest’anno dedichiamo l’Otto marzo -ha detto la presidente Grechi- a una grande emergenza nell’emergenza, rappresentata dalla perdita del lavoro da parte di molte donne, a causa della pandemia”.

Pienamente concorde il presidente di Anci che, proprio nel suo recente insediamento, ha evidenziato quanto la nuova partenza del Paese e dell’Umbria debba cominciare dalle donne e dai giovani.

“Un accordo  -ha spiegato Toniaccini- che rappresenta un punto fermo nell’azione di Anci Umbria, per un cambio di passo e culturale nella concezione della donna che, da sempre, è valore aggiunto e punto di equilibrio per ogni comunità. Questo, per una rinnovata azione fra le nuove generazioni: occorre educare i bambini e le bambine per far comprendere il senso vero della parità di genere, per abbattere violenze e discriminazioni di qualunque tipo, così da dare nuovo senso alle nostre comunità”.

Con il protocollo, Anci Umbria si impegna a informare i Comuni propri associati sui contenuti del documento; mettere in campo azioni di animazione e coordinamento dei Comuni associati, per perseguire le finalità del Protocollo; sollecitare i Comuni associati, nell’organizzazione di campagne, eventi, azioni, di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere e supportarli poi nella promozione di tali azioni; e attuare azioni finalizzate a coinvolgere il Centro regionale nella co-progettazione e presentazione di proposte progettuali sul tema della violenza di genere, anche in risposta a opportunità di finanziamento europeo diretto o indiretto.

Da parte sua, il Centro si impegna a favorire lo scambio di informazioni utili al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo; a suggerire azioni e buone prassi; a dare visibilità alle azioni messe in campo dai Comuni associati; a istituire una premialità per uno dei Comuni ad Anci Umbria associati, per gratificare una campagna, un evento, un’azione, che si è distinta dalle altre per meriti che il Centro stesso valuterà; a collaborare alla co-progettazione e presentazione di proposte progettuali sul tema della violenza di genere, anche in risposta a opportunità di finanziamento europeo diretto o indiretto.

 

“Nonostante l’emergenza sanitaria Covid, non invita a festeggiare, celebrare l’Otto marzo è un doveroso tributo alle donne che in ogni angolo del pianeta portano il carico maggiore di questo dramma sia in termini di perdita di posti di lavoro che di impegno profuso all’interno delle famiglie. Per non parlare della piaga dei femminicidi e delle violenze domestiche che subiscono costantemente”.

Così, ha detto, invece, il presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta.

“Questa giornata non deve essere un rituale ripetitivo e anonimo, deve invece venire interpretato come il punto più alto di un impegno costante nell’affermare e difendere i diritti delle donne e la parità di genere” ha sottolineato il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi.

“Concetti, questi -ha detto- che non valgono solo per l’Otto Marzo e solo per le donne, ma devono essere riferimenti per tutti, perché fanno parte di quel patrimonio di valori condivisi che favorisce il progresso umano”.

In occasione della Giornata internazionale della donna, la torretta della sede di Palazzo Bazzani nella sera di lunedì 8 marzo sarà illuminata di giallo. Un gesto semplice ma simbolico, un omaggio a tutte le donne ed un monito per tutti.

 

“Accanto alle importanti conquiste sociali, economiche e politiche degli ultimi decenni, continuano a convivere discriminazioni e violenze di cui le donne sono ancora, troppo spesso, vittime”.

Questo, invece, è quanto ha dichiarato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, professor Maurizio Oliviero, in occasione dell’Otto marzo, Giornata internazionale della donna.

“Il silenzio e la disattenzione rispetto a queste realtà -ha affermato- sono nemici insidiosi, che dobbiamo combattere facendo sentire forte la nostra voce. L’Ateneo è impegnato in prima linea per cercare di costruire una comunità e una società che esprimano rispetto nei confronti di tutte e di tutti. Iniziative come il nuovo Sportello Antiviolenza, le campagne di sensibilizzazione alla violenza di genere, l’attenzione al benessere della comunità accademica nei suoi molteplici aspetti, sono un segnale di come l’Università intende operare: attraverso azioni concrete, che diano a chi è vittima di discriminazione la possibilità di essere ascoltato e di cambiare realmente la propria situazione”

L’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, ricorda gli interventi e le attività previste nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), scrivendo una lettera alla Regione annunciando una campagna di sensibilizzazione sulla popolazione umbra rispetto a queste tematiche, contando di averla dalla nostra parte e dalla parte dei bisogni

“Nei Lea -spiega il presidente dell’Ordine, David Lazzari- si prevede che nell’ambito dell’assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, il Servizio Sanitario garantisca alle donne, ai minori, alle coppie e famiglie, le prestazioni, anche domiciliari, psicologiche e psicoterapeutiche necessarie ed appropriate per, tra l’altro, assistenza alla donna in stato di gravidanza e tutela della salute del nascituro anche ai fini della prevenzione del correlato disagio psichico.

Ma anche supporto psicologico per l’interruzione volontaria della gravidanza, per problemi di sterilità e infertilità e per procreazione medicalmente assistita e correlati alla menopausa. La domanda -conclude Lazzari- è: quanto di tutto questo, che dovrebbe essere garantito alle donne umbre, lo è realmente? La risposta è semplice e, purtroppo drammatica: assolutamente troppo poco”.


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