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'Occident Express', in prima nazionale al Morlacchi di Perugia

Written by on 17/10/2017

'Occident Express', in prima nazionale al Morlacchi di Perugia

17/10/2017

PERUGIA- Un concertato tra la voce-presenza di Ottavia Piccolo e otto componenti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink che ha composto le musiche originali. Si presenta così, Occident Express (Haifa è nata per star ferma), la nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria che debutta in prima assoluta nazionale al  Teatro Morlacchi di Perugia mercoledì 18 ottobre, dove rimarrà in scena fino a  lunedì 23 ottobre. Realizzato in collaborazione con Officine della Cultura, società che produce musica e teatro,  è un testo scritto da Stefano Massini che dopo 7 Minuti (sempre con Ottavia Piccolo) e L’ora di Ricevimento, con Fabrizio Bentivoglio, prosegue così la sua felice collaborazione con lo Stabile umbro.
Occident Express è la cronaca di un viaggio. È il diario di una fuga. Occident Express è l’istantanea su un inferno a cielo aperto. Ma soprattutto è una storia vera, un piccolo pezzo di vita vissuta che compone il grande mosaico dell’umanità in cammino. Occident Express è un frammento del nostro tempo.
In scena dunque, Ottavia Piccolo e gli otto musicisti a evocare una migrazione vissuta realmente da una donna anziana, Haifa, in fuga dalla guerra, insieme con la nipote bambina, che attraversano la Terra, dalla città fantasma di Mosul, in Iraq, fino al gelo del Mar Baltico. 5.000 chilometri di cammino: una storia dei nostri giorni, che, nella scrittura di Stefano Massini, risuona come un’epopea.
Quello che debutterà al Morlacchi è il  primo allestimento assoluto in Italia di Occident Express, ma il testo ha già avuto la sua prima rappresentazione mondiale l’8 settembre scorso, quando ha inaugurato la Stagione del Volkstheater di Vienna, per la regia di Anna Badora, direttore artistico del Teatro dal 2015.
Ci sono cose che fai senza sceglierle, sono semplicemente loro che scelgono te. Così Haifa non sceglie di mettersi in cammino: qualcosa di più grande decide per lei, obbligandola a lasciarsi tutto alle spalle. Una donna coi capelli bianchi costretta a tagliare il filo della sua esistenza, mettendosi alla ricerca. Di cosa? Chissà. Di una meta. Di un approdo. Forse solo di un posto dove fermare le gambe. Un tempo sua sorella le diceva -Tu Haifa sei nata per star ferma-, e lei faceva sì col mento. Adesso fuggire è tutto.
Dalle terre aride di Hulalyah, nel nord dell’Iraq, risalendo l’Europa fino ai ghiacci del mar Baltico, Haifa strappa coi i denti una tappa dopo l’altra, ogni volta morendo, ogni volta nascendo, ogni volta scoprendo qualcosa degli altri e di sé. Un’odissea del Terzo Millennio. Un racconto spietato fra parole e musica, senza un solo attimo di sosta: la terribile corsa per la sopravvivenza.
“Nel 2015 una donna anziana di Mosul si mise in fuga con la nipotina di quattro anni: ha percorso in tutto 5.000 chilometri, dall’Iraq fino al Baltico, attraverso la cosiddetta rotta dei Balcani. Questa è la sua incredibile storia -spiega Stefano Massini-  Conobbi la vicenda di Haifa Ghemal nel marzo 2016. Un importante quotidiano europeo mi propose di scrivere un pezzo sul suo viaggio, al tempo stesso agghiacciante e formidabile. Il contatto con questa cronaca fu in effetti impressionante: un concentrato inaudito di violenza, tenerezza, terrore e umanità, in un crescendo senza fine. Trovai che nella storia di questa anziana donna ci fosse molto del nostro tempo: la gratuità del male, l’onnipotenza del danaro, l’irrompere sulle nostre strade di una forza incontrollabile per lungo tempo sconosciuta all’occidente: la lotta per la vita. Haifa -prosegue l’autore- si mise in viaggio con niente di più che una bambina al collo, intercettando sul suo cammino le esistenze di altri forzati nomadi del 2015, in primo luogo i figli di un pastore e una ragazza sfregiata, tutti come lei sospesi come a un filo su un abisso ingordo. E come nei grandi cicli epici, anche in questa storia si guarda più volte in faccia la morte, al punto da imparare perfino a conoscerla, trovando nei suoi agguati la cifra – segreta eppure esplicita – della bestialità umana. Dalla storia di Haifa Ghemal ho tratto quindi questo racconto, trattando la realtà dei fatti come un terreno fertile da cui far sorgere la pianta verde di un’epica moderna. Come i cantastorie di un tempo, ho usato la cronaca per costruirvi sopra un edificio, affinché una piccola storia divenga il paradigma di un’epoca intera. La mitologia è questo, in fondo. E il viaggio di Haifa -conclude Massini– si aggiunge, credo, a quella lista di miti davanti a cui ogni Omero chinerebbe la testa: sono leggende già pronte, impossibile non dargli forma scritta”.
Occident Express, sarà in scena al Teatro Morlacchi di Perugia fino a lunedì 23 ottobre (con spettacoli alle 21, eccetto il sabato e la domenica alle 18 e alle 17), per essere, poi rappresentato a Todi mercoledì 25; a Città di Castello giovedì 26; a Spoleto venerdì 27; a Narni sabato 28  e a Gubbio domenica 29 ottobre.
 
 


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