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Medici ed infermieri in piazza: “Prima eroi, ora neanche ci ascoltate”

Written by on 07/07/2020

Medici ed infermieri in piazza: “Prima eroi, ora neanche ci ascoltate”

07/07/2020

Medici e infermieri in piazza a Perugia (foto Ansa)

PERUGIA – Da medici e infermieri definiti “eroi”, da sostenere e premiare, si è passati ora alla condizione di persone che “non vengono ascoltate”. Per le lavoratrici e i lavoratori della sanità umbra scesi in piazza questa mattina a Perugia, davanti alla Regione Umbria e all’Assemblea legislativa, questa situazione è stata definita “intollerabile”. Obiettivo della mobilitazione è stato di mettere a nudo “i tanti problemi irrisolti” che attraversano il settore e soprattutto “la mancanza di un confronto che viene promesso da mesi” su organizzazione e programmazione delle attività in questa nuova fase dopo il picco dell’emergenza Covid-19, “per valorizzare la sanità pubblica e garantire sicurezza a lavoratori e cittadini”. Finita la fase emergenziale, per i segretari regionali dei sindacati dei lavoratori pubblici Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, sono esplose ora “le contraddizioni e le criticità di una politica sanitaria regionale che non sembra aver imparato la lezione impartita dall’emergenza coronavirus”. Potenziamento degli organici, riorganizzazione che rafforzi e non indebolisca la sanità pubblica sul territorio, riduzione dei tempi di attesa per i cittadini che accedono ai servizi sanitari sono questi i temi messi al centro e ripetuti più volte a gran voce durante gli interventi, in una piazza dove sventolavano le bandiere dei tre sindacati e dove sono comparsi anche alcuni striscioni. E a proposito di liste d’attesa e di accesso ai servizi sanitari pubblici, in piazza c’erano anche i lavoratori di Umbria Salute, la partecipata della Regione che si occupa delle prenotazioni medico-sanitarie, al cui interno – è stato ricordato – circa 180 lavoratrici e lavoratori precari con contratti in scadenza rischiano di perdere il lavoro a partire da dicembre. “Sono mesi che chiediamo un incontro con la Regione – hanno sottolineato alcuni lavoratori degli sportelli Cup – per sapere quale sarà il nostro futuro. Siamo stati anche in prima linea durante l’emergenza a fare cose che non ci competevano
nemmeno”. “Ci sono sportelli che non hanno riaperto e c’è del personale precario che rischia il posto di lavoro” ha osservato Tatiana Cazzaniga (Fp Cgil). “In generale – ha aggiunto – non c’è il personale per offrire queste e altre prestazioni. Le risorse ci sono, le norme anche, vogliamo capire dalla Regione quali sono i tempi per un confronto sul piano dei fabbisogni”. “Con questa manifestazione – ha detto Luca Talevi, Fp Cisl – vogliamo riprendere il confronto per un unico obiettivo, costruire insieme la migliore sanità per questa regione. Continueremo la protesta se alle promesse dei tavoli non seguiranno i fatti”. Anche Marco Cotone (Uil Fpl) ha ricordato i tavoli promessi. “Ma i tempi sono stretti – ha affermato – ormai siamo a luglio e a settembre ripartirà l’attività vera”.


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