Una folla commossa e silenziosa, ha partecipato nella serata di mercoledì 3 maggio alla fiaccolata che si è svolta all’ingresso dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Oltre duecento persone, si sono ritrovate per ricordare la dottoressa Barbara Capovani, uccisa nei giorni scorsi in Toscana, e tutti gli operatori sanitari vittime di violenze, minacce, aggressioni verbali e fisiche, per l’iniziativa promossa dall’Ordine provinciale dei medici chirurghi ed odontoiatri, per dimostrare la propria solidarietà e vicinanza.

“Ciascuno di noi -ha sottolineato la presidente dell’Ordine, dottoressa Verena De Angelis- faccia esperienza del disagio che si prova dinanzi ad una minaccia e della preoccupazione che ci segue anche terminato l’orario di lavoro. La violenza ha tante forme differenti e abbiamo il dovere di contrastarle tutte”.

Un messaggio, senz’altro, più che attuale alla luce anche dell’ennesimo episodio d’intolleranza, nel corso del quale il padre di un piccolo paziente ha minacciato gli operatori sanitari durante la visita in ospedale.

“Un fatto grave -ha commentato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis- che merita una riflessione da parte di tutti di noi, e un preciso impegno per cercare di arginare il fenomeno. Questo tipo di violenza, è un danno non solo al singolo operatore, ma all’intera collettività”.

Il Rettore dell’Università degli Studi del capoluogo umbro, Maurizio Oliviero, ha evidenziato come l’emozione del momento non deve farci dimenticare che il modo migliore per onorare la memoria e il lavoro della dottoressa Barbara Capovani è quello di assumerci collettivamente l’impegno di compiere una profonda riflessione.

“Una riflessione -ha detto- individuale e condivisa, sul nostro rapporto con le istituzioni che, ricordiamolo, sono fatte innanzi tutto di persone, la cui preziosa opera per il bene comune dobbiamo tutelare e garantire, se vogliamo che simili tragedie non si ripetano mai più”.

Alla fiaccolata hanno preso parte anche il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Arturo Pasqualucci, che dopo aver espresso parole di vicinanza ai colleghi, ha letto la lettera che l’assessore regionale alla Salute, ha voluto rivolgere a tutti gli operatori della sanità; il dottor Marco Grignani, direttore del Dipartimento salute mentale Usl 1; i rappresentanti degli Ordini professionali della Provincia di Perugia; il personale sanitario e i loro familiari.

Presenti, inoltre, l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis, e il sindaco del capoluogo umbro.