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Donazioni di sangue, Avis Umbria fa il punto: in calo nel Ternano

Written by on 31/10/2023

Donazioni di sangue, Avis Umbria fa il punto: in calo nel Ternano

E' quanto è emerso nel corso dell'ultima assemblea regionale svoltasi ad Assisi

31/10/2023

Donazioni di sangue

Una donazione di sangue

Aumentare il numero delle donazioni di sangue, soprattutto nella provincia di Terni che dal periodo Covid in avanti soffre particolarmente di questa carenza, recuperare il gap nella plasmaferesi aumentando la raccolta di circa il venti per cento, invertire la flessione delle donazioni registrata nel trimestre luglio settembre, a livello regionale, dopo una prima parte dell’anno in grandissimo incremento e seppure rispetto al periodo gennaio ottobre 2022 le donazioni siano aumentate del due – tre per cento.

Queste le urgenze emerse dalla conferenza associativa di Avis Umbria che ha visto riuniti ad Assisi presidenti, amministratori, segretari e tesorieri delle Avis del territorio regionale, insieme a Enrico Marconi, presidente regionale di Avis Umbria, Giorgio Meniconi e Leonardo Mariani, presidenti provinciali rispettivamente di Avis Perugia e Terni.

Un importante momento di confronto per fare il punto sull’andamento delle attività associative 2023 e anche in proiezione, per il 2024.

Il punto sulle donazioni di sangue in Umbria

“È un momento associativo -ha spiegato il presidente Marconi- che tutti gli anni teniamo per condividere obiettivi, analisi e strategie per poter migliorare e assicurare ai cittadini umbri il sangue necessario. La situazione delle donazioni nel 2023 segue un andamento bifasico: all’inizio dell’anno abbiamo avuto un grandissimo incremento delle donazioni  di sangue e tutt’ora rispetto al 2022 siamo tra le settecento e le ottocento in più, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è vero però che nei mesi estivi c’è stata una flessione. Risentiamo molto, soprattutto nella provincia di Terni, del problema della Dengue e dell’infezione che ha colpito Roma perché ci sono molte persone che da quella zona si spostano nella capitale per motivi di lavoro e questo sostanzialmente impedisce di eseguire le donazioni di sangue. La provincia di Perugia, invece, è in linea con il trend positivo dei primi mesi dell’anno, però dobbiamo fare più sforzo soprattutto per quanto riguarda la plasmaferesi per soddisfare il fabbisogno della regione.

Non sono sufficienti gli sforzi degli attuali donatori, ci rivolgiamo soprattutto ai cittadini in buona salute perché entrino a far parte della nostra famiglia”.

Un nuovo importante insediamento

Il presidente regionale di Avis Umbria, ha anche ricordato l’importanza del recente insediamento del nuovo Centro regionale sangue.

“Un organismo previsto dalla legislazione nazionale -ha spiegato- che in Umbria era scaduto da parecchio tempo e che la Regione con una delibera di giunta ha ricostituito.

È un organismo che deve presiedere a tutte le politiche regionali in materia di raccolta e utilizzo del sangue e quindi funge da coordinamento, dà linee di indirizzo, individua le linee essenziali per le attività dei centri trasfusionali e di tutta la rete della medicina trasfusionale. Il prossimo step è licenziare il Piano sangue e plasma regionale, una legge regionale di base per il buon funzionamento di tutti i servizi trasfusionali”.

 

 


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