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Allarme di Banca d’Italia, prosegue l’indebolimento dell’economia umbra

Written by on 15/11/2023

Allarme di Banca d’Italia, prosegue l’indebolimento dell’economia umbra

L'aggiornamento congiunturale della banca centrale: "Dati in linea con quelli del Paese"

15/11/2023

L'interno di una azienda

(Foto d'archivio)

Nel 2023 è proseguita la fase di “progressivo indebolimento” dell’attività economica umbra in atto dalla metà dello scorso anno. È quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale realizzato dalla Banca d’Italia e presentato a Perugia mercoledì mattina. A illustrare i dati è stata la direttrice Miriam Sartini. In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) nel primo semestre, è stato detto, “il prodotto è cresciuto dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, in linea con il dato italiano ma in forte rallentamento”.

Economica regionale in peggioramento da marzo

L’indicatore coincidente Regiocoin-Umbria, che fornisce una stima dell’evoluzione delle componenti di fondo dell’economia regionale, mostra poi un peggioramento a partire dal mese di marzo e nella fase più recente è divenuto negativo. Nei primi nove mesi dell’anno, si legge nell’analisi, le vendite del settore industriale hanno evidenziato una crescita modesta a seguito dell’indebolimento della domanda sia interna sia estera, che si è riflessa anche sul clima di fiducia delle imprese. L’incertezza sull’evoluzione della congiuntura e l’aumento dei costi di finanziamento hanno frenato gli investimenti. Nel settore dell’edilizia, è proseguita l’espansione dell’attività ma con un’intensità inferiore a quella registrata nel biennio precedente. Alla minore spinta dovuta alle misure di incentivo fiscale, si è contrapposta la crescita degli investimenti degli enti pubblici territoriali con i progetti finanziati dal PNRR. Si è affievolita la dinamica del commercio a seguito del rallentamento dei consumi, mentre il comparto turistico ha dato un contributo “ampiamente positivo” grazie all’ulteriore aumento delle presenze sia di italiani che di stranieri.

Lavoro: cresciuti gli occupati

Parlando di lavoro, il report della banca centrale sottolinea la ripresa della crescita del numero degli occupati. L’aumento ha riguardato, però, esclusivamente i lavoratori dipendenti, con il recupero dei livelli precedenti l’emergenza Covid. Le attivazioni nette di contratti sono cresciute per la componente a termine soprattutto nel settore turistico.

Mutui e case

Nonostante il rallentamento dell’inflazione rispetto ai massimi dello scorso anno, il potere di acquisto delle famiglie ha continuato a essere intaccato. I depositi bancari sono diminuiti e le richieste di mutui per l’acquisto di abitazioni si sono ridotte in misura significativa a causa dell’incremento dei tassi di interesse. “Le aspettative di breve periodo degli operatori economici regionali sono orientate in larga parte al pessimismo – conclude Banca Italia -: su di esse gravano anche le possibili ricadute delle tensioni geopolitiche, accentuate dai recenti eventi in Medio Oriente. I piani aziendali prevedono un calo della spesa per investimenti, su cui incidono condizioni di offerta di credito improntate a cautela, per il maggior rischio percepito dalle banche”. Un impulso significativo alla domanda aggregata e alla trasformazione digitale ed ecologica del sistema economico, però, è rappresentato dall’attuazione del PNRR: “al 10 ottobre – si legge – le risorse complessivamente assegnate agli enti territoriali della regione erano pari a 1,8 miliardi di euro”.


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