Governance unitaria
“Nei prossimi anni – ha detto l’assessore Coletto – avremo risorse dedicate alle politiche per le persone anziane che proverranno da fondi diversi, ovvero 250.000 euro dal Fondo regionale e 1.500.000 euro dal Fse plus e più in generale anche tutte le risorse del Pnrr nelle Missioni 5 e 6. Ci sarà quindi la necessità di rendere la programmazione efficace ed efficiente, puntando su una governance unitaria per le politiche della terza età”. “Tra le azioni della Regione è prevista l’attivazione di un Tavolo permanente di indirizzo strategico, di programmazione e di confronto che porti alla creazione di un Piano regionale sulle Politiche della Terza età che abbia la finalità di favorire una migliore omogeneità territoriale delle politiche. Per raggiungere questo nuovo obiettivo il contributo del Progetto di coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo, promosso dalla Presidenza del consiglio dei ministri e condotto dall’Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani rappresentata oggi dal dott. Marco Socci, per la Regione Umbria è un’importante opportunità per mettere a sistema tutta l’esperienza acquisita negli anni e creare le basi per i nuovi interventi”.
Esperienze tra generazioni
Nel corso dell’incontro è stato fatto un focus sui nuovi interventi in materia previsti nella nuova legge ’33/2023′, nota come legge delega sugli anziani, in vigore dallo scorso 31 marzo, promossa dal senatore Franco Zaffini, presidente della 10/a Commissione Sanità Lavoro e Affari sociali del Senato, inoltre è stato evidenziato che le politiche sull’invecchiamento attivo nella Regione Umbria sono attuate in sinergia con gli Enti locali, l’associazionismo e la cooperazione sociale che hanno avviato attività nelle aree relative alla prevenzione, cura e benessere, cultura e tempo libero, scambio di esperienze fra generazioni, impegno civile delle persone anziane nel volontariato, alfabetizzazione informatica per colmare il divario digitale. “La popolazione umbra vanta una forte percentuale di persone anziane – ha detto il direttore Massimo D’Angelo – ecco perché occorre coinvolgere tutti gli attori sociali per far sì che l’Umbria diventi un laboratorio di idee per lanciare un modello partecipativo per elaborare nuovi progetti che vedano come protagonista l’anziano”. Per la presidente Tesei le politiche sull’invecchiamento attivo devono andare di pari passo a quelle della natalità: “Se da una parte va affrontato il tema dell’invecchiamento della popolazione puntando su interventi e progetti in questo ambito, dall’altro la Regione sta investendo risorse per sostenere le famiglie e per garantire sicurezza anche sul fronte del lavoro in modo da incentivare la scelta di diventare genitori”.