
Adolescenti morti a Terni. Interviene monsignor Piemontese
Written by Enrico Tribbioli on 08/07/2020
Adolescenti morti a Terni. Interviene monsignor Piemontese
08/07/2020

monsignor Giuseppe Piemontese
TERNI- “Gianluca e Flavio, due ragazzi adolescenti, 15 e 16 anni, dei nostri rioni, della nostra città, trovati morti nel proprio letto nella stessa mattinata. Non osiamo immaginare il dolore di genitori e familiari. A loro ci stringiamo in una solidale compassione per la perdita prematura di questi che sono figli loro e anche nostri”.
Così, esordisce in una nota diffusa in queste ultime ore il vescovo di Terni-Narni-Amelia monsignor Giuseppe Piemontese, riguardo la triste vicenda dei due adolescenti trovati morti nella propria abitazione nella giornata di ieri.
“Ognuno esprime conforto secondo la propria sensibilità -prosegue il presule- La Chiesa Cattolica, pur avvertendo il peso insostenibile della morte di due ragazzi, sull’esempio di Gesù che si unisce al pianto e al conforto della madre vedova e di Giairo, osa ribadire che la morte non avrà l’ultima parola. E tuttavia nel bisbigliare dei capannelli di amici e curiosi si stigmatizza l’assurdità di queste giovani morti e la solitudine esistenziale di chi ha ancora bisogno di protezione, sostegno e accompagnamento educativo verso la vita. Tante sono le chimere e gli agguati sottovalutati, dagli esiti pericolosi e a volte ahimè tragici.
E’ tanta la superficialità con cui, noi adulti, cattivi maestri, trattiamo materie che affidiamo a fragili mani in nome della libertà, il cui esito spesso inesorabilmente porta al baratro.
Molte volte abbiamo lamentato l’insufficienza di attenzione educativa e sociale verso le giovani generazioni; ancora più frequentemente siamo stati derisi come retrogradi quando abbiamo stigmatizzato proposte legislative e sociali, che sottovalutano i rischi connessi a ragazzate, a modiche dosi, ad usi personali, che col tempo portano a tragedie collettive. Confortiamo le mamme e i papà in lutto e per loro invochiamo la carezza di Maria Santissima Addolorata, madre di un figlio morto innocente, maestro e artefice di conforto e consolazione. Fissando i volti spenti di Gianluca e Flavio, accresciamo in noi la compassione e l’amore per la vita. Tutti noi -conclude il vescovo di di Terni-Narni-Amelia- vogliamo lasciarci coinvolgere dalla responsabilità verso le giovani generazioni, ciascuno secondo la propria missione, affinché tali tragedie non si ripetano mai più”.