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La Corte dei Conti a Palazzo dei Priori: “Grave situazione finanziaria”

Written by on 20/11/2017

La Corte dei Conti a Palazzo dei Priori: “Grave situazione finanziaria”

20/11/2017

PERUGIA – Occhio ai conti. Semaforo giallo della Corte dei conti nei confronti del Comune di Perugia.  “Grave situazione finanziaria dell’Ente”: questa la delibera – venuta a seguito delle camere di consiglio del 24 ottobre del 16 novembre – della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. La magistratura contabile ha accertato un importante squilibrio di cassa, dovuto a crediti non restituiti al termine degli esercizi 2014, 2015 e 2016 e dall’utilizzo di “fondi vincolati non ricostituiti al termine dei medesimi esercizi”. Nella delibera, la Corte dei Conti – che parla di “situazione deficitaria” – scrive di “criticità relative alla capacità di riscossione in conto residui delle entrate proprie, dell’utilizzo di entrate straordinarie per la realizzazione degli equilibri di parte corrente e la criticità relativa ai contratti derivati”. Secondo le toghe contabili, ad aggravare la situazione sarebbe state anche le perdite di Sase, la società gestrice dell’aeroporto ‘San Francesco di Assisi’. Ora il Comune avrà tempo fino al 17 gennaio prossimo per presentare alla Corte dei Conti una exit strategy. Inoltre, l’argomento verrà trattato anche nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale.
Bertinelli “La delibera in oggetto – ha dichiarato l’assessore Cristina Bertinelli – fa riferimento ai rendiconti di gestione 2014 e 2015 del Comune. Nella delibera si evidenzia, in primis, la grave situazione finanziaria dell’Ente soprattutto per ciò che concerne lo squilibrio di cassa. Rilevanti le criticità in merito alla costruzione degli equilibri di bilancio ed altre operazioni connesse”. “Circa gli equilibri di cassa – ha continuato la titolare del Bilancio – la Corte pone l’accento sul costante ricorso all’anticipazione di tesoreria, come già avvenuto anche negli anni precedenti (2012 e 2013). Tale utilizzo reiterato evidenzia la gravità della situazione ed è sintomatico di una condizione deficitaria. Insomma un’anticipazione che prosegue da anni e che avrebbe dovuto indurre l’Ente a vincolare una parte del risultato di Amministrazione mediante creazione di fondo svalutazione crediti già a decorrere dagli esercizi finanziari anteriori al 2014. Il Comune di Perugia, nell’udienza pubblica, ha segnalato che i motivi dello squilibrio sono legati al taglio dei trasferimenti statali, ai crediti vantati sullo Stato nonché alla non corretta ripartizione del fondo regionale trasporti; temi su cui l’Ente sta lavorando”.
“Per la Corte, tuttavia – ha proseguito l’assessore -, il problema dello squilibrio deriva piuttosto dal non riuscire ad incassare le somme relative agli accertamenti delle entrate con cui si sono costruiti gli equilibri e finanziate le spese. Altro dato rilevante per la Corte è l’utilizzo per cassa dei fondi vincolati aventi specifica destinazione per far fronte al pagamento di spesa corrente senza ricostituzione della consistenza al 31 dicembre dell’esercizio di utilizzo. Su questo aspetto la giunta rileva che il trend è in costante diminuzione con abbattimento nell’ordine dei 10 milioni dal 2013 al 2016. Criticità importante per l’organo contabile è la scarsa capacità di riscossione dell’Ente, soprattutto in tema di ici-imu, tari e sanzioni da infrazioni al codice della strada. In questo contesto risulta critica anche la relazione tra il Comune ed Equitalia”.
Soluzioni In merito a questi punti, Bertinelli riferisce che è “stato costituito un gruppo di lavoro per migliorare il servizio di riscossione della tassa sui rifiuti e assunte altre iniziative che hanno condotto all’invio di tantissimi avvisi di accertamento. Prosegue, parimenti, l’opera di finanziamento del fondo crediti di dubbia esigibilità giunto nel 2016 ad oltre 81 milioni. Altra sezione su cui si concentra l’attenzione della Corte è il tema degli equilibri di parte corrente: la criticità risiede nel fatto che questi sono stati realizzati con il ricorso ad entrate straordinarie. Rileva però il Comune che questa pratica è in corso di ridefinizione e nei bilanci 2016 e 2017 risulta circoscritta a specifici settori. Per la Corte questo ricorso ad entrate straordinarie risulta non prudente. In senso generale la Corte rileva che il quadro delineato risale ad anni pregressi e, dunque, alle annualità 2012 e 2013. Il Comune dal 2014 ha adottato scelte che hanno come obiettivo la salvaguardia degli equilibri e la restituzione dell’anticipazione. Sotto il primo profilo si registra una costante contrazione delle spese (meno 26 milioni dal 2014 in poi), il blocco all’assunzione di nuovi mutui con riduzione del debito residuo (meno 17%). Altri interventi sono destinati a produrre effetti nel futuro. Quanto all’anticipazione di tesoreria, il Comune intende lavorare sulla monetizzazione e valorizzazione dei beni immobiliari, sulla definizione agevolata delle morosità tari. Ulteriori criticità individuate dalla corte riguardano: i contratti derivati ed il mantenimento della partecipazione in Sase, in perdita ormai da più di tre esercizi”.
Il sindaco Su questa deliberazione della corte lungo e dettagliato l’intervento politico del sindaco Andrea Romizi , il quale in avvio ha ricordato che “al momento del suo insediamento circolavano alcune voci in merito alle criticità di bilancio del Comune. Divenute le voci reali – ha proseguito il primo cittadino -, la prima preoccupazione della giunta è stata di rivisitare la spesa del Comune ad esempio tramite la commissione spending review, da molti criticata a torto. L’azione ha coinvolto tutti gli uffici per cercare di centrare alcuni obiettivi; risultati reali riconiosciuti dalla stessa Corte dei conti”.
Scelte Tra le ipotesi al vaglio della giunta comunale per il riequilibrio dei conti c’è anche la vendita della società Minimetrò. Il Comune detiene il 70 per cento del pacchetto azionario. Tra le altre misure allo studio anche la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà su quei terreni sui quali sono state costruite le case popolari: valore stimato, in termini di cassa, due milioni di euro. Altra opzione al vaglio della Giunta è la cancellazione delle sanzioni relative alla tassa sui rifiuti, che da qualche tempo l’Amministrazione ha deciso di riscuotere in proprio, senza più passare da Gesenu.
 


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