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Università di Perugia: valorizzare il merito e sostenere le fasce più deboli

Written by on 10/10/2017

Università di Perugia: valorizzare il merito e sostenere le fasce più deboli

10/10/2017

Accordo tra Università e Sindacati per l’attivazione di tirocini formativi e curriculari

PERUGIA – Sistema meritocratico. E’ questo lo slogan dell’Università degli Studi di Perugia riguardo le tasse universitarie che, per l’Anno Accademico 2017/2018, riservano importanti novità. Il punto è stato fatto dal professor Alessandro Montrone, delegato del Rettore per bilancio e risorse finanziarie durante una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Murena.
La strategia dell’Ateneo è molto chiara: fin dalle prime battute del Rettorato del prof. Moriconi, si è intervenuti sul sistema  della contribuzione studentesca con due obiettivi di fondo. Innanzitutto attrarre ed incentivare gli studenti migliori, valorizzando il merito; inoltre sostenere le fasce economiche più deboli nella convinzione che la formazione universitaria è ancora un formidabile “ascensore” sociale. Già nello scorso Anno Accademico era stata avviata una profonda revisione del sistema che prevedeva l’aumento delle fasce di contribuzione da 10 a 17, con l’aumento del valore ISEE di fascia massima da 70 mila a 100 mila euro, cosa che ha permesso un riequilibrio a favore delle fasce ISEE più basse.
La cosiddetta Tax Free Zone vedrà delle importanti novità. Saranno esonerati dal pagamento gli studenti che si iscrivono al primo anno che hanno un ISEE inferiore ai 15 mila euro; dal secondo anno, aver guadagnato almeno 10 crediti sui 60 circa da conquistare ogni anno ed essere al massimo un anno fuori corso. Oltre la “No Tax Area” l’Università di Perugia ha previsto anche una Low Tax Area, dai 15 mila ai 30 mila euro, che prevede, in sei fasce, riduzioni crescenti.
Su un punto il prof. Montone ha chiesto di fare chiarezza: la prima rata scade il 20 ottobre, la seconda il 21 dicembre, la terza il 31 marzo e la quarta il 31 maggio; per chi paga in ritardo ci sono maggiorazioni che vanno dai 70 ai 200 euro. Di contro ci sono ulteriori sconti per chi paga tutto subito o, al massimo, in due rate.
Dicevamo all’inizio che, fin dall’insediamento del Rettore Franco Moriconi, si è voluta adottare la premialità per merito: le tasse sono dimezzate per chi si iscrive alla laurea magistrale purché abbia conseguito alla triennale (da chiudere con al massimo un anno fuori corso) un voto uguale o superiore ai 105; una mossa adottata a suo tempo per evitare che gli studenti vadano a terminare il percorso fuori regione. Ma la strategia della “premialità” viene attuata anche per attrarre i diplomati più brillanti: chi si diploma col massimo dei voti (100 e lode) usufruirà dell’esenzione completa; -50 per cento per chi ottiene 100 e -25 per cento con un voto tra 95 e 99.
Ma alla meritocrazia si vuole abbinare anche la… velocità, visto che i fuori corso sono armai “mal visti” negli indirizzi ministeriali tanto che, nello student act sono penalizzati in termini di contribuzione con un aggravio di almeno 200 euro (che, comunque, si attua solo dal II anno fuori corso). Ecco, quindi arrivare le riduzioni peri percorsi di eccellenza: i costi di iscrizione saranno dimezzati dal secondo anno in avanti se lo studente ottiene, al 30 settembre, il cento per cento dei crediti formativi dell’anno precedente e una media di almeno 27.
Inoltre l’Ateneo perugino prevede anche delle riduzioni per “fragilità economica”: un taglio dal 15 al 30 per cento (dipendente dall’ISEE) per le famiglie che hanno più figli iscritti all’Università e l’esenzione totale per gli studenti a carico di genitori che si trovano in stato di disoccupazione, mobilità o cassa integrazione, finché permane tale condizione.


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