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Nuova puntata di Mondo Migliore

Mondo Migliore

Storie di solidarietà, volontariato e carità

Tutti i mercoledì alle 17.05 e in replica il giovedì alle 11.05

condotto da Annalisa Marzano Il programma "Mondo migliore" vuole raccontare la bellezza e la creatività del volontariato e della carità, attraverso le storie di chi dedica la propria vita, anche solo per qualche ora a settimana, al farsi prossimo a chi vive in situazioni di povertà, bisogno, difficoltà. Incontri, testimonianze, iniziative e luoghi che ci parlano del grande lavoro di associazioni, movimenti, istituzioni, “opere-segno” Caritas e progetti di Sovvenire e 8xMille della Chiesa Cattolica. Ma non saranno solo le realtà ecclesiali a essere protagoniste del programma. Tutto ciò che si lega alla parola “solidarietà” sarà al centro del racconto.


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Zootecnia, Confagricoltura Umbria lancia l’allarme

Written by on 05/05/2020

Zootecnia, Confagricoltura Umbria lancia l’allarme

05/05/2020

settore zootecnico

Un allevamento di bovini

PERUGIA – In questo momento storico di emergenza sanitaria da Covid-19, durante il quale le persone sono state costrette a modificare gli stili di vita, anche i consumi dei prodotti zootecnici hanno subito delle ripercussioni ascrivibili a quasi tutte le categorie zootecniche. Mentre il settore avicolo, ed in particolar modo quello della produzione di uova, continua e non ha avuto ripercussioni sul mercato, quelli delle carni suine, bovine e ovine e della produzione del latte, sia bovino che ovino, hanno patito un crollo significativo.

A lanciare l’allarme è Confagricoltura Umbria, sottolineando che nella nostra regione il settore suinicolo ha subito, in questi due mesi di emergenza sanitaria da Covid-19 , una riduzione di capi macellati nella misura del 30%.

“Questo ha comportato -afferma Matteo Pennacchi, presidente sezione zootecnica Confagricoltura Umbria- un danno diretto e indiretto agli allevatori, non solo per la mancata vendita dei capi maturi ma anche un ulteriore sborso economico legato all’alimentazione dei capi che non sono stati macellati”.

 Ulteriore criticità del settore è la sensibile riduzione della vendita dei prodotti stagionati tra i quali, soprattutto, prosciutto e insaccati. Stesso discorso può essere fatto per il consumo di carni bovine che, in questi mesi, hanno subito una riduzione dei consumi di almeno il 20% legato soprattutto al fermo delle attività di ristorazione e di tutto il settore Horeca.

Le problematiche della carne -spiega ancora Pennacchi- non riguardano solo gli allevatori ma si ripercuotono anche su tutta la filiera come ad esempio mattatoi e macellerie”.

Le criticità rilevate in questo periodo hanno interessato anche il settore della carne ovina che, proprio nel momento migliore del mercato, legato alle festività pasquali, ha subito la riduzione sostanziale delle richieste di carne di agnello; questo, come per l’allevamento suinicolo, comporta un duplice danno agli allevatori.

Anche il settore lattiero-caseario non è rimasto indenne dalla pandemia. Il cambiamento delle abitudini alimentari e la sospensione delle attività di ristorazione hanno comportato un calo soprattutto nei consumi dei prodotti freschi.

“I caseifici -osserva il presidente della sezione zootecnica, Pennacchi- si sono visti costretti a ridurre o l’acquisto o il prezzo del latte alla stalla, sia bovino che ovino, in parte per la riduzione dei consumi ed in parte per il divieto di spostamenti al di fuori del comune di residenza previsti dal DPCM. In alcuni casi i caseifici hanno ridotto la trasformazione del 50% ed hanno avuto riduzioni delle vendite quantificabili fino al 70%”.

“Il comparto zootecnico -dichiara Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria- è una delle attività primarie per le aree svantaggiate dove le pratiche agronomiche tradizionali risultano di difficile applicazione. E’ quindi necessario preservare tale attività a presidio del territorio e per fermare lo spopolamento, laddove un livello minimo di popolazione e la conservazione dell’ambiente naturale non sarebbero stati altrimenti assicurati”. In generale -conclude il presidente Rossi- la difficoltà di accesso al credito in tempi rapidi porta ad un mancanza di liquidità accrescendo le problematiche aziendali. Pertanto, vanno incentivate e promosse le carni umbre sane, certificate e garantite”.


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