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Incendio Ferrocart, il Comune chiude le scuole a Terni: i primi dati forniti dall’Arpa

Written by on 21/02/2022

Incendio Ferrocart, il Comune chiude le scuole a Terni: i primi dati forniti dall’Arpa

Divieto di consumare prodotti alimentari coltivati entro un raggio di 3 km dal rogo

21/02/2022

incendio ferrocart scuole

Divieto di consumare prodotti alimentari coltivati entro un raggio di 3 km dal rogo

Dopo l’incendio di domenica pomeriggio alla Ferrocart, azienda di trattamento rifiuti della zona industriale di Maratta, il Comune di Terni chiude le scuole di ogni ordine e grado, precauzionalmente, per la giornata di lunedì 21 febbraio. Nell’ordinanza della Giunta Latini anche il divieto di consumare prodotti alimentari coltivati entro un raggio di 3 chilometri dall’incendio.  Le scuole verranno riaperte nella giornata di martedì. 

Spento l’incendio

L’incendio è stato spento intorno alle 6 di lunedì mattina. Sul posto sono ancora in azione le squadre dei vigili del fuoco per le operazioni di smassamento e bonifica, per evitare che il rogo possa riprendere a causa di eventuali focolai. Il fuoco ha interessato un’ingente quantità di plastica e carta destinata alla raccolta differenziata, oltre ad alcuni impianti dell’azienda, come presse e nastri trasportatori. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi, anche se quella dolosa – in base a quanto si è appreso – appare al momento la meno probabile. Le fiamme, partite a poca distanza dalla recinzione dell’azienda, potrebbero essere divampate per un’autocombustione del materiale, forse anche a causa della presenza di batterie. Al vaglio anche l’ipotesi di un guasto tecnico, anche se gli impianti non erano in funzione quando è divampato il fuoco in quanto l’azienda era chiusa.

L’incendio scoppiato domenica pomeriggio

L’incendio è divampato alla Ferrocart di Maratta nel pomeriggio di domenica. Sul posto sono intervenute due squadre dei Vigili del Fuoco con dieci mezzi e circa 15 uomini. Il rogo ha prodotto una densa e alta colonna di fumo, visibile a chilometri di distanza, anche nel centro città. Per verificare la situazione dell’incendio e delle sue conseguenze a livello ambientale sono stati allertati i tecnici di Arpa Umbria. Sul posto l’assessore all’ambiente del Comune di Terni, Benedetta Salvati, con i dirigenti e i responsabili delle direzioni ambiente e polizia locale.

Riunione in Comune

La situazione è stata al centro di una riunione in Comune, anche con Usl e rappresentanti della stessa Agenzia ambientale, al termine della quale, sulla base delle proposte emerse, il sindaco Leonardo Latini ha precauzionalmente disposto – si legge nella sua ordinanza – entro un raggio di tre chilometri dall’incendio il divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati, nonché di funghi, di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali.  “Dal giorno 21 febbraio e fino a nuova ordinanza” è stata decisa la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e dei servizi educativi dell’infanzia di “tutto il territorio comunale, ad eccezione di quelle nei territori di Marmore, Casali di Papigno e Collestatte”. “I cittadini residenti nell’area individuata nel raggio di tre chilometri dall’incendio – prevede ancora l’ordinanza – sono tenuti a mantenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni, limitando le uscite all’esterno se non per necessità”. 

Audizione in Commissione Antimafia

A seguito dell’incendio, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca, ha annunciato una richiesta formale di calendarizzare audizioni alla Commissione antimafia dell’Assemblea legislativa sugli incendi avvenuti negli ultimi due anni in impianti legati alla filiera dei rifiuti. “Cinque incendi in due anni in Umbria – sottolinea De Luca in una nota – in impianti legati alla filiera dei rifiuti e del riciclo a Terni, Perugia e Trevi”. De Luca parla di una situazione preoccupante e di eventi che hanno un grave impatto sulla gestione dei rifiuti e direttamente sulla salute pubblica”.   

I dati dell’Arpa

I dati presentati dall’Arpa si riferiscono alle ore in cui si è sviluppato l’incendio e alle ore immediatamente successive. Arpa ha riferito che i dati di particolato atmosferico rilevato dalle centraline della rete regionale, hanno evidenziato dei picchi di PM10 che raggiungono circa i 50 microg/m3 per alcuni valori orari nel corso dell’incendio. Nel corso della notte tali valori sono ritornati a livelli più bassi. Il mezzo mobile, collocato nelle tarde ore della serata presso la sede del dipartimento di Terni di Arpa ha rilevato dei picchi orari di PM10 sempre contenuti entro il valore di 50 microg/m3 fino alle ore 3 della notte riattestandosi poi su valori più bassi. Anche i dispositivi airselfie collocati in alcune scuole del centro urbano hanno mostrato un andamento analogo. Ad eccezione di un incremento del benzene nelle prime ore della notte; le rilevazioni dei gas (NOX, CO, SO2) nelle centraline della rete non hanno evidenziato significative variazioni rispetto ai valori delle ore precedenti. Il campionatore ecoemergency installato nei pressi dell’incendio ha evidenziato valori di PM10 piuttosto alti con una media pari a circa 200 microgrammi/m3.

Le simulazioni

Nel corso della mattinata Arpa ha prelevato i filtri delle centraline e il filtro di ecoemergency nonché i deposimetri per le analisi chimiche di laboratorio per la determinazione dei micro inquinanti (diossine, IPA e metalli). Sempre nel corso della mattinata Arpa ha eseguito la simulazione modellistica sulla base dei dati relativi all’incendio per valutare le zone di maggiore ricaduta degli inquinanti al suolo. Dal modello emerge che la zona di maggior impatto è relativa al quadrante Nord Est ed interessa principalmente la zona di Borgo Rivo e aree della città poste più a nord oltre in maniera minore aree del territorio poste in direzione sud-est.

Sulla base di queste valutazioni l’Arpa, in virtù del principio di precauzione e in attesa degli ulteriori dati relativi alle ricadute dei micro inquinanti atmosferici (diossine, IPA e metalli) ritiene opportuno al momento mantenere l’area di raggio di 3 chilometri dal luogo dell’incendio all’interno della quale dovranno essere rispettati i seguenti divieti: divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati; divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei; divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile; divieto di utilizzo di foraggi e cereali destinati agli animali.

Usl Umbria 2, servizio igiene e sanità pubblica, ha segnalato che è venuto meno il presupposto a mantenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni, limitando le uscite all’esterno se non per necessità,  in ragione del quale si era indicato di provvedere alla chiusura delle scuole, mentre ritiene ancora necessario il mantenimento delle altre misure.


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