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Vertenza Treofan, disdetta di contratti e ordini: a rischio 150 posti di lavoro

Written by on 04/11/2020

Vertenza Treofan, disdetta di contratti e ordini: a rischio 150 posti di lavoro

L'appello dei parlamentari umbri: "Necessario garantire continuità produttiva" al polo chimico di Terni

04/11/2020

vertenza treofan contratti

TERNI – Nuovo capitolo nella vertenza Treofan: niente ordini, magazzini vuoti e contratti non rinnovati. I sindacati temono la chiusura immediata dello stabilimento chimico di Terni e sperano nel nuovo tavolo istituzionale convocato per giovedì 5 novembre.

Disdetta dei contratti di forniture, utenze e servizi. A rischio 150 posti di lavoro

Nonostante il tavolo ministeriale di giovedì, crescono le preoccupazioni per i lavoratori del polo chimico ternano. Secondo Lega Terni, Jindal  – la proprietaria della Treofan – avrebbe disdetto tutti i contratti in scadenza come quelli per le utenze energetiche, con i fornitori e per i servizi tipo la mensa mentre quello delle pulizie è stato riattivato. Non ci sono nuovi ordini e il magazzino sarebbe quasi totalmente svuotato di prodotti finiti e di materie prime. Il dubbio e la paura è quella di una imminente chiusura del sito ternano con la perdita di 150 posti di lavoro. La nota dei sindacati. “Nel più assordante silenzio istituzionale a tutti i livelli, a partire dalla Regione dell’Umbria nelle figure della presidente Tesei e dell’assessore Fioroni, lo stabilimento Treofan di Terni si sta avviando alla chiusura. Pur non essendoci una dichiarazione ufficiale, Jindal ha manifestato l’intenzione di rescindere tutti i contratti di fornitura delle utilities (gas metano, energia elettrica, aria compressa, addirittura il servizio mensa) ed inoltre, per quanto riguarda il servizio di pulizia e sanificazione è stata manifestata la volontà di rinnovare il contratto fino al 31 dicembre, già scaduto il 31 ottobre, solo nel tardo pomeriggio del 2 novembre, dopo pressioni della struttura locale in quanto la fabbrica non ha usufruito del servizio per due giorni, cosa gravissima in questo periodo con la pandemia che nella nostra regione sta rilevando contagi elevati. La rescissione dei contratti, se resa operativa, comporterebbe il fermo irreversibile degli impianti. Continua, inoltre, lo svuotamento della fabbrica umbra; avendo pressoché terminato il trasferimento nei magazzini tedeschi e non ai clienti dei prodotti finiti, da qualche settimana si è iniziato a spostare le materie prime verso gli altri siti del gruppo dove sono stati, già da tempo, collocati gli ordini di Terni. Facendosi beffa dei lavoratori Treofan, creando difficoltà a tutto il polo chimico, nonché mettendo in ginocchio un’intera comunità, appare ormai evidente che nel prossimo incontro del 5 novembre al Mise, salvo sorprese, Jindal dovrebbe quindi annunciare la chiusura del sito; 150 lavoratori, le loro famiglie e tutto l’indotto rappresentato anche dalle ditte appaltatrici, verranno messi in mezzo ad una strada. Nell’indifferenza istituzionale verrebbero così cancellati 60 anni di storia di uno stabilimento che ha visto nascere e sviluppare il film in polipropilene. Ci aspettiamo da parte della presidente e dell’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria, dal Sindaco di Terni, nonché da tutte le componenti politico/istituzionali anche di opposizione, un intervento incisivo sul Mise atto a garantire la continuità produttiva dello stabilimento”. Giovedì alle 10 al via l’assemblea dei lavoratori. I sindacati Filctem Cgil, Filams Cisl, Uiltec Uil e Ugl chimici: “Basta imprenditori di basso profilo che si prendono gioco dei lavoratori”.

Appello dei parlamentari dell’Umbria

Tutti i parlamentari eletti in Umbria al Senato e alla Camera, di tutti i Gruppi, hanno condiviso un appello sulla situazione e le prospettive della Treofan di Terni, i cui lavoratori, insieme ai sindacati, stanno conducendo una difficile vertenza. “Crediamo sia assolutamente necessario – scrivono – che tutti gli attori di questa vicenda, ormai da tempo vertenza, garantiscano la continuità produttiva
di Treofan Terni che ha delle peculiarità uniche a livello europeo ed ha sempre fornito importanti clienti, molti di cui italiani che hanno sempre creduto nel marchio”. I deputati Virginio Caparvi e Walter Verini, che hanno coordinato l’iniziativa, spiegano come l’appello “sia stato diffuso anche in vista dell’imminente, nuovo incontro presso il Ministero dello sviluppo economico, in programma giovedì 5 novembre, che dovrà far uscire il gruppo dalle ambiguità di questi mesi e fornire garanzie sul futuro produttivo e occupazionale del sito ternano”. “La chimica ternana, umbra e italiana – continuano deputati e senatori nella loro lettera – non si può permettere di perdere un grande fiore all’occhiello e rischiare una debacle a causa dell’ennesima multinazionale che viene nel nostro Paese per scippare il know how e poi andarsene senza colpo ferire”.


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