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#Torniamoafarespettacolo: al via anche in Umbria la mobilitazione

Written by on 23/02/2021

#Torniamoafarespettacolo: al via anche in Umbria la mobilitazione

Iniziativa ad un anno dalla chiusura di cinema e teatri, di lavoratrici e lavoratori del settore

23/02/2021

#Torniamoafarespettacolo: anche in Umbria la mobilitazione ad un anno dalla chiusura di cinema e teatri

PERUGIA-#Torniamoafarespettacolo: al via anche in Umbria la mobilitazione, ad un anno dalla chiusura di cinema e teatri. Tornare a fare spettacolo è una necessità, tornare a farlo come prima sarebbe una follia. A un anno esatto dall’inizio della pandemia, le lavoratrici e i lavoratori del settore, insieme a Slc Cgil, si mobilitano in diverse piazze italiane.

Nella nostra regione, viste le disposizioni anti contagio a causa della preoccupante diffusione del virus, la piazza non può che essere virtuale, ma non per questo meno importante.

“Come Slc Cgil dell’Umbria vogliamo mandare oggi un messaggio forte e chiaro -ha detto nel corso di una conferenza stampa di presentazione di #Torniamoafarespettacolo il segretario generale Enrico Bruschi– riaprire è necessario, ma occorrerà farlo sostenendo questo comparto, nelle sue mille forme e sfaccettature”.

La ricchezza del settore dello spettacolo, in particolare in Umbria, sta, infatti, proprio nella sua grande varietà e diffusione territoriale.

“Il rischio che dobbiamo evitare -ha sottolineato Emanuela Faraglia, responsabile produzione culturale per la Slc dell’Umbria- è proprio quello che quando la ripartenza ci sarà, speriamo il prima possibile, essa possa riguardare solo il vertice della piramide, quindi le realtà più grandi e visibili, ma lasciare briciole a tutto quell’universo variegato di realtà impegnate nel teatro di ricerca, nel sociale e in stretto rapporto con la cittadinanza e le realtà associative.

Paradossalmente la pandemia ci ha fatto prendere coscienza sia della grande ricchezza che la realtà dello spettacolo rappresenta per l’Umbria, sia degli enormi limiti, delle zone grigie, del mancato rispetto di regole e contratti che caratterizzano il settore -ha aggiunto Alessandro Sesti, rappresentante di Adu, Attori Danzatatrici Danzatori Uniti dell’Umbria– Tornare a come eravamo prima non sarà accettabile, ed è per questo che sarà fondamentale aprire una fase nuova, nella quale la Regione Umbria dovrà giocare un ruolo chiave”.


E proprio con la Regione e le associazioni di settore, attraverso #Torniamoafarespettacolo il confronto è aperto: nei primi di marzo dovrebbe prendere il via (finalmente) il tavolo del settore, che dovrà appunto preparare il terreno per una riapertura sostenibile, che rompa con la prassi dei finanziamenti a pioggia e indirizzi le risorse in maniera mirata, guardando alla tutela dell’occupazione e alle reali esigenze del territorio.

“Come sindacato abbiamo imparato in questo anno a conoscere un settore dalle grandi potenzialità, ma poco organizzato, senza tutele, caratterizzato da forte precarietà -conclude Enrico Bruschi– È evidente che qualsiasi possibilità di ripresa per l’Umbria non potrà prescindere anche di questo pezzo importante del suo patrimonio sociale, culturale ed occupazionale”.


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