
Terremoto, a Palazzo Chigi l’incontro con Comuni e Regioni
Written by Annalisa Marzano on 04/09/2020
Terremoto, a Palazzo Chigi l’incontro con Comuni e Regioni
04/09/2020

ROMA – La ricostruzione a quattro anni dal sisma del 2016 e la necessità di imprimere una svolta: è stato questo il tema al centro del confronto tenuto giovedì a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini e i sindaci dei comuni colpiti e una delegazione dei rappresentanti delle Regioni coinvolte.
Anci Umbria Presente all’incontro anche il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti e il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno che è anche membro della Cabina di coordinamento nazionale sisma. “Riconosciamo – affermano De Rebotti e Alemanno – l’accelerazione data dal nuovo Commissario straordinario Legnini e l’apertura all’ascolto del Governo. Il quadro regolatorio delle ordinanze commissariali risulta più efficace rispetto agli obiettivi della ricostruzione pubblica e privata, tuttavia, ora è la stagione di chiudere la fase delle norme e aprire quella dei cantieri. Intendiamo poter offrire ai giovani il diritto di opzione, cioè di scegliere fra ciò che i nostri centri, le nostre comunità potranno offrire una volta ristrutturati e ciò che offrono gli altri. Sentiamo questa responsabilità verso i nostri giovani, le famiglie e le imprese. Usciamo dall’incontro con il premier Conte consapevoli che ci ha ascoltati e che si è impegnato a operare. Ora siamo in attesa dei fatti concreti”.
Punti deboli della ricostruzione Nel suo intervento, il presidente di Anci, Antonio Decaro ha sottolineato i punti deboli della ricostruzione: “Settecento tonnellate di macerie ancora da smaltire, soldi per la ricostruzione in gran parte rimasti sulla carta, moltissime pratiche di richiesta di contributo da esaminare, solo 86 interventi pubblici: la ricostruzione nei Comuni del sisma procede troppo lentamente. Contiamo sull’impegno preso dal presidente Conte”. Per Decaro “bisogna imprimere una accelerazione decisa. E per farlo occorrono alcuni strumenti che abbiamo chiesto al presidente del Consiglio: rendere stabile fino al 2024 la struttura commissariale e rafforzare il rapporto con i territori individuando nei sindaci i subcommissari, prorogare a tutto il 2024 lo stato di emergenza e le procedure semplificate in materia di appalti nei territori del cratere, nuovi piani per agevolare e dare impulso alla ricostruzione pubblica, un regime speciale, dedicato ai Comuni terremotati, per le assunzioni in modo da garantire la continuità tecnico-amministrativa essenziale ed evitare che si disperdano competenze ed esperienze acquisite. Infine siamo soddisfatti dell’apertura del Presidente Conte alla nostra proposta di sostenere alcuni progetti dei Comuni del cratere con le risorse del recovery fund. La ripresa economica dell’area colpita da sisma va sostenuta. I 138 Comuni del cratere dispongono di un parco progetti di opere pubbliche strategiche (scuole, impianti sportivi, musei, infrastrutture per il sociale) per 7 miliardi di euro. L’uso del recovery fund in questa direzione è proprio l’occasione che l’Unione europea si aspetta l’Italia colga”.