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Spoleto, veglia in Cattedrale per il furto della reliquia

Written by on 28/09/2020

Spoleto, veglia in Cattedrale per il furto della reliquia

28/09/2020

SPOLETO- Un momento di preghiera attento e docile, caratterizzato dalla dimensione dell’ascolto e del raccoglimento. È quanto è stato vissuto nella sera di sabato nella Cattedrale di Spoleto, dove diversi fedeli hanno raccolto l’invito dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo per vivere un tempo di orazione a seguito del furto della reliquia di San Giovanni Paolo II dal Duomo, avvenuto nella serata lo scorso mercoledì.

“Siamo dispiaciuti e impressionati per il furto della reliquia di S. Giovanni Paolo II -ha detto mons. Boccardo all’avvio della veglia- È un gesto sconsiderato che ferisce la devozione e il senso di famiglia che tutti abbiamo esperimentato alla scuola di questo grande Pontefice. Ma il furto della reliquia nulla toglie alla devozione e alla riconoscenza del popolo cristiano. E noi questa sera vogliamo raccoglierci in preghiera proprio per rinnovare la memoria della persona e dell’insegnamento del Santo Pontefice”.

Sono stati letti tre passaggi del Magistero del Papa polacco: uno riferito al suo discorso con i giovani, uno alla promozione della pace e uno alle persone anziane. Dopo ogni brano c’è stato un pezzo delicato di musica per favorire l’interiorizzazione delle parole ascoltate, seguito da un tempo di silenzio. Poi, nel ricordo della devozione filiale che Giovanni Paolo II nutriva nei confronti della Vergine Maria, è stata recitata una decina di Rosario.

“Anche noi -ha detto l’Arcivescovo Boccardo, nel corso della veglia- ci rivolgiamo fiduciosi alla Madre di Gesù. A lei chiediamo di accompagnare e sostenere il nostro cammino e in particolare vogliamo portare nella nostra preghiera colui o coloro che hanno rubato la reliquia del Papa. Insieme con il sentimento del perdono che vogliamo abiti il nostro cuore, chiediamo che l’intercessione della Vergine Maria ottenga per lui o per coloro la luce e il coraggio della verità”.

Prima della benedizione finale l’arcivescovo, ha letto questo passo dell’omelia che San Giovanni Paolo II ha tenuto il giorno dell’inizio del suo ministero petrino, il 22 ottobre 1978.

Fratelli e Sorelle! Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà! Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa! Oggi così spesso l’uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra. È invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione. Permettete, quindi – vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia – permettete a Cristo di parlare all’uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! di vita eterna. 


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