
Spoleto celebra San Ponziano, Boccardo: “Esempio di libertà per i giovani”
Written by redazione on 14/01/2018
Spoleto celebra San Ponziano, Boccardo: “Esempio di libertà per i giovani”
14/01/2018

Un momento delle celebrazioni
San Ponziano Gremito il duomo per il solenne pontificale, quest’anno segnato dal ritorno a lato dell’altare maggiore del grande crocifisso ligneo, recentemente restaurato dal Lions club. Al fianco del vescovo Renato Boccardo don Edoardo Rossi e tutti i parroci della comunità spoletina, ma anche le massime autorità cittadine e non solo, come il vicesindaco Maria Elena Bececco, il nuovo questore Giuseppe Bisogno. Tra i primi banchi della cattedrale molti primi cittadini della diocesi, tra questi il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, e rappresentanti della Regione, l’assessore alla sanità Luca Barberini e il presidente del consiglio regionale Donatella Porzi.
Giovani Davanti alla comunità di fedeli, il vescovo Boccardo ha invocato «San Ponziano come custode vigile della grandezza e della bellezza di Spoleto, affinché non sia dilapidata. Vegli con la sua protezione sui nostri bimbi, perché sappiamo preparare loro un mondo sempre più abitabile; la forza della sua testimonianza ricordi ai nostri giovani la grandezza e le esigenze della vera libertà; la memoria del suo martirio custodisca chi governa la nostra comunità nel vero servizio al bene comune; la sua preghiera ottenga a tutti noi di vivere giorni sereni e tranquilli. E il richiamo al suo martirio aiuti tutti a comprendere come debba essere totale e senza compromessi l’impegno di voler essere cristiani; anzi il voler essere “ponzianini” non solo a parole».
Boccardo Durante l’omelia, poi, il presule recentemente al vertice della Conferenza episcopale umbra ha sostenuto che «in un mondo pieno di gente troppo pronta ai compromessi si deve riconoscere che la coerenza cristiana diventa un messaggio particolarmente eloquente e significativo. Penso – ha detto monsignor Boccardo – a chi vive la politica come dedizione gratuita e senza tornaconti personali, a chi si impegna nelle realtà produttive ed economiche per promuovere lo sviluppo, a chi lavora seriamente nella scuola per servire il futuro dei giovani. Se le nostre città, nonostante l’egoismo di non pochi, sono ancora luoghi vivibili è grazie a persone così».