
Solennità dell’Assunta, il cardinale Bassetti esorta la comunità diocesana perugino-pievese alla preghiera
Written by enricotribbioli on 15/08/2021
Solennità dell’Assunta, il cardinale Bassetti esorta la comunità diocesana perugino-pievese alla preghiera
Un invito rivolto in particolare a sacerdoti, religiosi e parrocchie a celebrare messa in solidarietà e riparazione per le sofferenze provate dai fedeli di San Feliciano
15/08/2021

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti
Domenica 15 agosto, Solennità della Beata Vergine Maria Assunta al Cielo, per la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve è un giorno molto particolare.
Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, che la mattina (alle ore 11) si è recato a celebrare l’Eucaristia, come è tradizione, nell’antica suggestiva chiesa parrocchiale intitolata alla Madonna dell’Assunta, nel quartiere perugino di Monteluce, e in serata (alle ore 21) guiderà la recita del Santo Rosario nel Santuario della Madonna di Fatima in Città della Pieve, esorta sacerdoti diocesani, religiosi e comunità parrocchiali, nella giornata di domenica e se non è possibile in giorno feriale, a celebrare una Santa Messa e a raccogliersi in preghiera in solidarietà e riparazione coi nostri fedeli di San Feliciano, per tutto quanto è avvenuto, verso un intero popolo che sta soffrendo.
Questo, secondo quanto ha scritto in un suo comunicato rivolto all’intera Archidiocesi perugino-pievese (il testo integrale è pubblicato nel sito: www.diocesi.perugia.it), sottolineando che purtroppo non c’è pace per San Feliciano.
“Non bastava l’arresto del parroco. Non bastava la dolorosa e preoccupante vicenda di don Vincenzo. Non bastavano le lacrime di tanti fedeli, che ho cercato di confortare, recandomi subito in mezzo a loro. Non bastava lo sguardo smarrito dei ragazzi, che, senza parole sembravano chiedermi: Ma perché…?. No, non bastava. Non bastava perché l’insipienza e la malvagità di qualcuno sembravano non avere limiti: senza curarsi minimamente della sofferenza di un popolo, è stata profanata la chiesa, che è la casa di Dio e del popolo cristiano, come fosse il più vile dei luoghi.
Anche la casa canonica è stata messa a soqquadro violando in pieno la dignità di chi vi abitava. Nessuno, anche chi sbaglia, può essere calpestato nella sua dignità umana… San Paolo nel brano della lettera agli Efesini, proclamato domenica scorsa, ha detto chiaramente: scompaia da voi ogni sorta di malvagità. Da parte mia non cesserò di pregare perché gli autori di questi misfatti, toccati dalla misericordia di Dio, si ravvedano e si convertano, anche se i loro crimini dovessero rimanere nascosti alla giustizia umana”.