
Sanità, sono stati presentati i nuovi direttori della Usl Umbria 1
Written by manuelaacito on 29/07/2021
Sanità, sono stati presentati i nuovi direttori della Usl Umbria 1
Il direttore generale Gentili: "come azienda territoriale diamo importanza alle politiche di prese in carica del territorio""
29/07/2021

PERUGIA – Sono stati presentati stamattina, 29 luglio, durante una video conferenza, i nuovi direttori dei distretti sanitari della Usl Umbria 1, tra conferme e novità. Ad aprire la conferenza c’erano Gilberto Gentili, direttore generale della Usl Umbria 1, insieme a Massimo D’Angelo, direttore sanitario e Alessandro Maccioni, direttore amministrativo.
I nuovi direttori sono: Paola Tomassoli, direttore del Distretto Alto Chiascio, Daniela Felicioni, direttore Distretto Alto Tevere, Ilaria Vescarelli, direttore Distretto Assisano, Maria Donata Giaimo, direttore Distretto Media Valle del Tevere, Alfredo Notargiacomo, direttore Distretto Perugino, Emilio Abbritti, direttore Distretto Trasimeno.
A governare l’ azienda sanitaria territoriale c’ è “un nuovo assetto della squadra” ha spiegato Gentili: “Felicioni che prima guidava due distretti mantiene solo Alto Tevere. L’ Assisano ora va quindi a Vescarelli per una separazione necessaria”. Due cambiamenti invece per i distretti Trasimeno e Perugino, con Abbritti e Notargiacomo. Due conferme infine per Tomassoli (Alto Chiascio) e Giaimo (Media Valle del Tevere), “per dare continuità ad un ottimo lavoro”.
Per Gentili l’ obiettivo è quello di “omogeneizzare la squadra per pratiche e procedure”. Oltre che “riconoscere al distretto perugino una complessità maggiore, perché più difficile da dirigere rispetto agli altri”. Guardando al futuro, Gentili ha poi auspicato che ci possa essere “un focus sulle aziende territoriali almeno come per quelle ospedaliere”. “Come Usl Umbria 1 e quindi come azienda territoriale – ha aggiunto – diamo importanza alle politiche di prese in carica del territorio e siamo attenti a quanto si farà con i nuovi piani che nella revisione prevista prevedono un distretto ogni 100 mila abitanti”.
Distretti “centrali” nel piano di programmazione dell’azienda anche per il direttore sanitario D’Angelo che ha ricordato come debba essere portato avanti il piano delle cronicità: “La pandemia ha aumentato le patologie croniche e la medicina di attesa non è più compatibile. Per questo motivo il distretto è basilare per orientare strategie e governare il sistema salute con la medicina di iniziativa. Diventeranno sempre più importanti – ha concluso D’ Angelo – interventi di prossimità e cure domiciliari per gestire i pazienti cronici che vanno curati con continuità, per anni o decadi. Cercheremo di farlo nel migliore dei modi”.