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Città di Castello: riapre il grande museo dedicato a Burri

Written by on 12/03/2022

Città di Castello: riapre il grande museo dedicato a Burri

Dopo i lavori di riqualificazione e restauro, e una chiusura di due anni, sono di nuovo visitabili gli Ex Seccatoi del Tabacco

12/03/2022

La riapertura del museo tifernate dedicato ad Alberto Burri

Riaprono a Città di Castello, dopo i lavori di riqualificazione e restauro e una chiusura di due anni, gli Ex Seccatoi del Tabacco, sede espositiva delle opere di Alberto Burri. Alla presenza degli organi statutari della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, presidente e comitato esecutivo, composto da Bruno Corà, Tiziano Sarteanesi e Stefano Valeri, la sede è stata presentata alla stampa e alle autorità. “Sold out” per le prenotazioni private gratuite dei cittadini nella giornata di domenica 13 marzo.

Un investimento da dieci milioni di euro

ll lavoro è stato voluto e realizzato dalla Fondazione Burri sotto la guida dell’architetto Tiziano Sarteanesi. Dieci i milioni di euro investiti dalla Fondazione Burri in sette anni complessivi di lavori, dal 2015 al 2022. Si è iniziato con la riqualificazione del piano sottostante e i risanamenti esterni, costati circa 5,7 milioni di euro. Due milioni e mezzo circa di euro sono stati investiti per la nuova area, inaugurata nel 2019 e all’incirca altrettanti per il restyling del piano superiore con importanti lavori climatici, sulla pavimentazione, e di manutenzione delle opere. 

Un museo unico

“Un ambiente nato non per essere un museo, oggi finalmente rientra in una musealizzazione moderna e riconosciuta”, ha detto il presidente della Fondazione Burri, Bruno Corà, in conferenza stampa. “Una sede come questa – ha osservato – dà orgoglio alla Fondazione e ci permette di poter dialogare con tutti i più grandi musei del mondo. Sono veramente pochissimi nel mondo i musei d’artista, cioè dedicati a un solo artista, in una città. E Città di Castello può vantare un percorso museale che inizia da Palazzo Albizzini che non teme paragoni con nessuno”.

La stessa sequenza decisa dal maestro

“Mediante due specifiche fasi di elaborazione di un’unica idea progettuale – ha spiegato l’architetto Sarteanesi – gli undici Seccatoi sono stati sottoposti a una profonda opera di bonifica”. Sono stati compiuti anche interventi di carattere statico. “Sul piano rialzato, all’ interno degli ambienti, lo stesso Burri aveva progettato delle pareti perimetrali in cartongesso imbiancate: su di esse sviluppò il percorso espositivo a noi tutti noto. Si tratta dei grandi cicli pittorici, Il Viaggio (1979), Orsanmichele (1980), Sestante (1982), Rosso e nero (1983-1984), T Cellotex (1975 – 1984), Annottarsi (1985 – 1987), Non ama il Nero (1988), Grandi Neri (1988 – 1990), Metamorfotex (1991) e Nero e Oro (1992 – 1993).

“Il nuovo progetto – ha precisato l’architetto – ha mantenuto le medesime pareti decise da Burri e la stessa disposizione e successione di opere. Una particolare attenzione è stata riservata agli impianti di climatizzazione e di illuminazione”.

Le soluzioni tecnologiche innovative

Inoltre l’intero museo è stato cablato con rete wi-fi e fibra ottica, telecamere e impianti audio. “Sono inoltre già pronti i fotovoltaici e – ha annunciato Sarteanesi – nei due capannoni esterni c’è il progetto della realizzazione di un bunker che accolga in sicurezza le opere, un laboratorio di restauro e un altro dove vorremmo impiantare la didattica”. Le visite saranno possibili da martedì 15 marzo.


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