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Regione, un piano per rafforzare la sanità umbra: 12 milioni per nuove assunzioni

Written by on 07/08/2020

Regione, un piano per rafforzare la sanità umbra: 12 milioni per nuove assunzioni

07/08/2020

PERUGIA – La Regione Umbria prova a rafforzare e rendere uniforme la risposta sanitaria del territorio con un Piano per il potenziamento e la riorganizzazione della rete assistenziale territoriale, finanziato con oltre 20,5 milioni di euro. Di questi, quasi 12 milioni (11,835 milioni) sono destinati nel 2020 all’assunzione di infermieri di famiglia e comunità per potenziare le cure domiciliari e far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19, oltre che di medici e altre figure professionali.

Il Piano, approvato dalla Giunta regionale, è stato presentato giovedì mattina, a Palazzo Donini, dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, e dal direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario. “Viene ulteriormente potenziata la rete dei servizi assistenziali del territorio – ha sottolineato l’assessore Coletto – che, anche nella fase emergenziale dell’epidemia da Covid-19, ha dimostrato quanto sia fondamentale il suo ruolo per la gestione ottimale dei casi di contagio, la prevenzione e la tutela della salute. Una riorganizzazione che può contare su risorse rilevanti, ripartite soprattutto per l’incremento del personale e delle strutture”. “In Umbria siamo usciti dalla fase emergenziale, gestita con risultati eccellenti – ha aggiunto – ma avere una rete territoriale più forte e omogenea su tutto il territorio aumenterà la capacità di intercettare tempestivamente eventuali piccoli ‘cluster’ di contagio e di intervenire in maniera rapida e soprattutto, usciti definitivamente dalla pandemia sanitaria, servirà a potenziare l’assistenza domiciliare alle persone fragili, più esposte al rischio, e agli anziani, anche attraverso la telemedicina, evitando ricoveri e prestazioni inappropriate”. “Riorganizzazione e potenziamento – ha detto il direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario – saranno sotto la lente di un tavolo di monitoraggio periodico che verificherà, anche a livello ministeriale, gli interventi realizzati e l’andamento delle attività della rete dei servizi distrettuali al fine di controllare l’evoluzione del sistema e il raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano”.

Il nuovo sistema Il modello di organizzazione e gestione dell’assistenza territoriale proposto “è volto a implementare e garantire un sistema di sorveglianza sanitaria uniforme sul territorio regionale e alla contemporanea garanzia dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) da parte dei Distretti in raccordo con Medici di medicina generale, Pediatri, Medici di Continuità assistenziale, USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) con potenziamento delle attività di assistenza domiciliare integrata e inserendo la figura dell’infermiere di comunità”. I punti principali del Piano sono stati illustrati nel dettaglio dal direttore regionale alla Sanità, Claudio Dario.

Rete dei laboratori. Allo stato attuale si conferma la rete per la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 costituita dal Laboratorio di Microbiologia dell’Università di Perugia presso l’Azienda ospedaliera di Perugia, che opera in collegamento con l’Istituto superiore di sanità e con compiti di coordinamento regionale, e dai Laboratori della rete (Istituto Zooprofilattico Umbria e Marche; laboratori dell’Azienda ospedaliera Terni e degli ospedali di Città di Castello e Spoleto). L’obiettivo è “riorganizzare la rete e arrivare a un massimo di 3 laboratori, concentrando le linee diagnostiche per migliorare efficacia ed efficienza del sistema”.

Disposizioni temporanee per isolamento contagiati. Si prevede di prolungare l’accordo per il comodato d’uso gratuito di Villa Muzi, messa a disposizione dalla Diocesi di Città di Castello, ma qualora l’evoluzione della pandemia rendesse necessarie ulteriori strutture per alloggiare persone positive al Covid-19, è pronto il progetto per individuare ulteriori “Covid Hotel”.

Potenziamento delle attività di assistenza sanitaria integrata e sistema di monitoraggio e Sorveglianza sanitaria della circolazione da Sars – CoV2. “Il Piano – ha rilevato il direttore Dario – le unisce, con una visione complessiva di come supportare con la massima efficacia i pazienti ‘fragili’ e potenziare il tracciamento della circolazione del virus”.

Sorveglianza sanitaria. L’Umbria ha allestito un sistema di monitoraggio e sorveglianza della circolazione del virus Sars-CoV-2 che, insieme alle altre misure adottate, ha consentito di limitare il numero dei contagiati, ma l’esperienza sviluppata ha messo in evidenza la necessità di “rendere organica e strutturata la risposta a una eventuale recrudescenza dell’epidemia, anche in relazione ai casi importati da fuori regione e dall’estero”. Resta rilevante la strategia delle tre T: testare, tracciare, trattare. Il Piano prevede perciò l’adeguamento della dotazione organica e tecnologica dei Dipartimenti di Prevenzione con l’acquisizione di Medici specialisti in Igiene e Sanità pubblica per le Usl Umbria 1 e Umbria 2 e di assistenti sanitarie che dovranno essere distribuite sul territorio, insieme al completamento della definizione di un sistema informatico/informativo di biosorveglianza unico su base regionale.

Servizi vaccinali. Altro obiettivo importante è quello di migliorare le coperture vaccinali, compresa quella antinfluenzale: le Aziende sanitarie hanno il compito di recuperare le vaccinazioni sospese durante il lockdown e garantire sedute vaccinali di almeno 6 ore, articolate anche nelle fasce pomeridiane, per facilitare l’accesso delle persone nel rispetto delle misure di sicurezza.

Assistenza domiciliare integrata. L’obiettivo è quello di rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata per tutti i soggetti cronici, disabili, non autosufficienti, in generale per tutte


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