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Programma di sviluppo rurale, 285 milioni di euro per il biennio 2021-2022

Written by on 03/11/2021

Programma di sviluppo rurale, 285 milioni di euro per il biennio 2021-2022

Lo ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Morroni, illustrando come verranno impegnati i contributi assegnati

03/11/2021

Un momento della conferenza stampa

Un momento della conferenza stampa

“Maggiore competitività delle imprese agricole e di trasformazione, un’agricoltura sempre più moderna e capace di crescere con attenzione alla sostenibilità, un deciso ricambio generazionale con l’ampliamento del numero delle imprese condotte da giovani: sono le scelte qualificanti che la Regione Umbria ha compiuto nell’impegnare i 285 milioni di euro a disposizione per il biennio 2021-2022 del Programma di sviluppo rurale, con l’obiettivo di imprimere una forte spinta a un comparto primario che guarda con fiducia al futuro e punta a valorizzare il suo ruolo attraverso le eccellenze e la qualità che lo contraddistinguono”.

Come verranno impegnate le risorse

Lo ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, illustrando come verranno impegnati i contributi assegnati per il biennio di transizione del Psr a favore del territorio, con particolare riguardo alle risorse ordinarie Feasr e ai due nuovi “salvadanai” rappresentati dalle risorse Euri, provenienti dal pacchetto Next Generation Eu a sostegno del rilancio e della resilienza post pandemia, e dal finanziamento nazionale integrativo a seguito della trattativa sui criteri di riparto dei fondi Feasr in sede di Conferenza Stato-Regioni.Alla conferenza stampa, che si è svolta a Palazzo Donini, hanno preso parte il direttore regionale, Luigi Rossetti, e l’Autorità di gestione del Psr, Franco Garofalo.

Competitività e sviluppo

“Abbiamo risorse – ha detto l’assessore, secondo quanto riferisce una nota della Regione – per incidere in modo significativo su competitività e sviluppo, azioni per l’ambiente e il clima. Possiamo contare, infatti, su 285 milioni di euro suddivisi in tre direttrici: circa 232 milioni di euro di risorse Feasr, quasi 34 milioni di risorse Euri e 19 milioni di finanziamento nazionale integrativo, una compensazione in attivo rispetto alle penalizzazioni che sarebbero derivate dalla revisione dei criteri di riparto dei fondi Feasr ottenuta – ha rimarcato – grazie al lavoro positivo svolto dalla Regione Umbria insieme ad altre cinque Regioni. Sale così a 1,214 miliardi di euro la dotazione del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria nel periodo 2014-2022”. “Risorse che indirizziamo verso un’agricoltura sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale – ha aggiunto l’assessore – proseguendo in maniera virtuosa nella strada intrapresa nei mesi scorsi con la firma del Patto per la sostenibilità e del Protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato”.

Tre filoni

Tre i filoni in cui saranno impiegati i 232 milioni di risorse ordinarie: 96 milioni per ambiente e clima (biologico, agroambiente, indennità compensativa e forestazione); 13 milioni per la misura Leader, strategia di sviluppo locale attuata dai Gal; 123 milioni per il rafforzamento di bandi a sostegno di Investimenti aziendali, Trasformazione, Giovani, Filiere, Start-up e per l’avvio di nuovi bandi in settori strategici: Formazione, Consulenza, Servizi alla popolazione, Benessere degli animali, Filiere (tartufo, luppolo).”Abbiamo aperto il terzo bando per gli investimenti delle imprese agricole, con la misura 4.1 – ha evidenziato l’assessore – aggiungendo 23 milioni di euro agli 11 iniziali. Allo stesso tempo, rafforziamo con altri 16 milioni il bando a sostegno degli investimenti delle imprese di trasformazione, che aveva una dotazione iniziale di 9 milioni. In totale, sono oltre 50 i milioni di euro per dare impulso allo sviluppo delle imprese”.

Giovani agricoltori

Rilevante il sostegno ai giovani agricoltori: “il ricambio generazionale è fondamentale per affrontare il futuro dell’agricoltura. Con ulteriori 5 milioni di euro, in aggiunta ai 7 del terzo bando a sostegno dell’insediamento dei giovani agricoltori, soddisferemo tutte le domande presentate. Altri 6 milioni, a valere sulle risorse Euri, vengono destinati ai giovani che operano nel biologico”. L’assessore Morroni ha spiegato, inoltre, la riapertura del bando per il benessere animale, con 10 milioni di euro per il biennio 2021-2022, e l’ulteriore stimolo alle filiere: “a breve sarà attivato il bando a sostegno della filiera del tartufo e seguirà quella del luppolo. Intanto è già attivo, con l’Umbria prima Regione in Italia, il bando a sostegno della filiera olivicola, con l’intento di irrobustirla e promuovere una produzione di straordinario rilievo per il territorio”.

Risorse Euri

Quanto al riparto delle risorse Euri, Morroni si è soffermato sui 13 milioni di euro destinati a bandi a sostegno di aziende agricole e di trasformazione per macchine, attrezzature, impianti “a bassissima emissione o zero emissioni, per imboccare con decisione la strada dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale”. Oltre ai 6 milioni di euro per nuovi insediamenti di giovani agricoltori in aziende biologiche, i restanti 13 milioni vengono ripartiti per agricoltura biologica e per sostegni alle attività “in zone montane al di sopra dei 600 metri di altitudine e zone soggette a vincoli naturali significativi, rimaste senza aiuti nel periodo di revisione dei criteri di classificazione”.

Brand e identità

Altro segnale importante viene dalle scelte sui 19 milioni del finanziamento integrativo nazionale: “abbiamo orientato le risorse – ha dichiarato Morroni – in favore dei giovani agricoltori, con il finanziamento delle domande non ancora soddisfatte dei primi due bandi”. Insieme agli interventi del Psr, l’assessore Morroni ha ricordato, infine, le misure per il sostegno del vino, con risorse dell’Ocm Vino e del bilancio regionale: “Per la promozione sui mercati extra Ue, abbiamo destinato 820mila euro, di cui 120mila dalle casse regionali, e circa 3 milioni per gli investimenti delle imprese vitivinicole, di cui 1,6 milioni per nuovi investimenti. La Regione – ha concluso – riserva grande considerazione al mantenimento di un forte tratto identitario e alla sua brandizzazione”.


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