Le opere degli studenti si trasformano in maioliche che vanno ad abbellire le parti della scuola: è quanto successo alla primaria Iqbal Masih di Perugia, nel quartiere di Montegrillo dove, giovedì mattina, in occasione della chiusura dell’anno scolastico, gli alunni hanno concluso con una piccola cerimonia il progetto ‘Per un cambiamento…cambiamente’.

Cambiamento…cambiamente

Il progetto di service learning ‘Per un cambiamento…cambiamente’, è stato portato avanti dalla scuola primaria Masih nel corso di tutto l’anno scolastico con l’obiettivo di “interpretare un bisogno educativo che contribuisca a costruire un’identità scolastica” si legge in una nota dell’istituto. Coordinata dall’insegnate Sofia Foschi, l’idea è nata dal bisogno dei bambini di rendere più bella e colorata la scuola, caratterizzandola con decorazioni “che possano restare indelebili nel tempo”. Il lavoro ha coinvolto tutte le cinque classi e il team docenti dell’istituto, dove ogni studente ha creato un’opera ispirandosi alle arti liberali del passato ed in particolare agli affreschi della Camera delle Rose di Palazzo Trinci di Foligno, dipingendo le discipline di studio come la grammatica, la musica, l’aritmetica, la geometria, l’astronomia, l’educazione fisica e la storia. Tra tutti i disegni, quelli scelte dagli stessi alunni, sono stati trasformati in maioliche, grazie alla collaborazione con Alicia Salas di “Coccolarte”, che ha aiutato i bambini in questo delicato processo. Le maioliche, appese alle pareti della scuola, sono state mostrate durante la festa di chiusura dell’anno scolastico, giovedì, alla presenza degli studenti, delle insegnanti e dei genitori. La cerimonia è stata arricchita di canti e riflessioni sul tema del cambiamento. “Abbiamo lavorato tutti insieme – hanno spiegato gli alunni durante le cerimonia – per dare alla nostra scuola un volto nuovo, un segno di riconoscimento. Con queste opere vogliamo guardare al futuro conservando la memoria del passato e lasciando un segno sulla nostra scuola che duri per sempre”. I disegni restanti hanno, invece, costituito una mostra all’interno dell’istituto.

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