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Economia e scelte, Signorelli: La ripartenza va organizzata al meglio

Marcello Signorelli, professore di Politica economica all'Università di Perugia 14/04/2020

Economia e scelte, Signorelli: La ripartenza va organizzata al meglio

Marcello Signorelli, professore di Politica economica all'Università di Perugia
del 14/04/2020 ore 08:10

convenzione università-confidustria

L'interno di un'industria metalmeccanica

La partita dell’economia che si gioca in Europa sugli aiuti, il modo in cui affrontare la fase della ripartenza dal punto di vista del tessuto produttivo e l’impatto che la pandemia può avere sul tessuto economico.

Di tutto questo nel corso della rassegna stampa abbiamo parlato Marcello Signorelli, professore di Politica economica dell’Università di Perugia e Componente del Consiglio di Presidenza della Società Italiana degli Economisti.

Ripartenza

“Giusto affrontare il tema della ripartenza dell’economia anche se graduale del Paese – sottolinea Signorelli – ma su questo argomento bisogna agire con estrema prudenza. Bisogna sottolineare che le informazioni che oggi abbiamo a disposizione sul virus non ci permettono di tratteggiare scenari di medio-lungo periodo. Chiaro è che la cosiddetta fase due va organizzata al meglio. Rischiamo di avere ulteriori ricadute negative sia sul piano sanitario che su quello economia. Su questo il governo ha messo insieme una serie di esperti che devono valutare al meglio le varie scelte da fare per tenere insieme le esigenze di prevenzione sanitaria con quelle di carattere economico. La partita è molto delicata e importante”.

Burocrazia

E per quanto riguarda le difficoltà da affrontare, il discorso ricade sulla burocrazia.

“Questo, purtroppo, è uno dei mali atavici del nostro Paese che purtroppo complica ancora di più la situazione. Grazie alle scelte fatte dal governo di mettere in circolo molta liquidità per venire in aiuto a cittadini e imprese. Il problema è quello che questi fondi che sono stati messi a disposizione hanno bisogno di un tragitto burocratico davvero cervellotico e comprensibile.

Credo – sottolinea il docente – che questo sia il momento giusto per mettere mano a una serie di norme che molte volte, e ancora oggi, creano non pochi problemi per rendere effettivamente incisivi e attuative alcune decisioni”.

L’Europa

Altro capitolo in questa fase è quello relativo agli aiuti che sono in parte arrivati e in parte ancora devono essere decisi sul versante europeo. “Credo che le scelte fatte dall’Europa fino ad oggi, e mi riferisco alle decisioni prese dalla Banca centrale europea, sono importanti. Ancora però insufficienti per affrontare una crisi del genere che Mario Draghi ha paragonato giustamente al Dopoguerra.

Dal mio punto di vista anche il Mes con delle condizionali leggere non basta per aiutare quei Paesi come il nostro che sono al momento tra i più colpito da questa pandemia.

Gli eurobond? A mio avviso sono lo strumento giusto. Su questo bisogna vedere se la cancelliera Merkel ha intenzione di passare alla storia come fautrice di una vera integrazione europea oppure no”.



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