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Perugia, operazione antidroga da record: oltre 150 arresti per traffico internazionale

Written by on 02/11/2019

Perugia, operazione antidroga da record: oltre 150 arresti per traffico internazionale

02/11/2019

I dettagli dell'operazione sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa (foto Ansa)

PERUGIA – Oltre 150 persone sono state arrestate e quintali di sostanze stupefacenti del valore di decine di milioni di euro sono stati sequestrati nel corso di una maxi operazione guidata dai Carabinieri di Perugia in collaborazione con organismi di polizia nazionali e internazionali. Lo rende noto in un comunicato il Comando provinciale dei Carabinieri di Perugia. Nel corso dell’operazione, si legge nella nota, è stata smantellata “un’inedita e insospettabile organizzazione” di trafficanti internazionali di droga. Alcune delle persone coinvolte nella maxi operazione che ha portato ai complessivi 150 arresti eseguiti dai carabinieri di Perugia, sono state bloccate negli ultimi giorni.

I dettagli Oltre 150 arresti tra corrieri e vertici, più di 260 chili di droga sequestrata, per un valore di circa 40 milioni di euro: è il bilancio di una maxioperazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Perugia, partita dal quartiere Fontivegge del capoluogo umbro a metà 2012 e arrivata in tutto il mondo, che ha portato alla luce un’organizzazione di trafficanti internazionali di droga, provenienti perlopiù dalla Tanzania. I dettagli dell’operazione, denominata ‘Domitia 2012’, sono stati illustrati al comando dell’Arma di Perugia, che nell’attività investigativa ha collaborato con i comandi di Napoli, Caserta e Bologna, oltre che con organismi di polizia internazionale, con il raccordo di Europol e di Eurojust. L’attività investigativa, durata sette anni, si è conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 soggetti, di nazionalità in prevalenza tanzaniana. La contestazione – ha spiegato in conferenza stampa il procuratore reggente della Repubblica di Perugia, Giuseppe Petrazzini – “riguarda l’associazione finalizzata all’importazione nel territorio nazionale”. Le indagini sono partite dall’arresto, nell’estate 2012, di 16 corrieri di cui 5 italiani, nell’ambito di controlli sugli spacciatori tunisini di piazza del Bacio, vicina alla stazione ferroviaria di Perugia. I carabinieri del Nucleo investigativo hanno ricostruito i canali di approvvigionamento della piazza di spaccio umbra e sono risaliti ai fornitori – un ivoriano e un nigeriano – che sono stati arrestati in flagranza di reato. I due, a loro volta, si rifornivano da un tanzaniano residente in Polonia, che conduceva una vita normale e non destava sospetti. Indagando su quest’uomo – impiegato in una società e sposato con una donna del posto – è stata portata alla luce una fitta rete di trafficanti che operavano in tutto il mondo per rifornire le piazze di spaccio europee, soprattutto italiane. Quella scoperta dagli investigatori di Perugia, in una maxi operazione antidroga che ha portato a oltre 150 arresti, è un’organizzazione non verticistica ma ben strutturata. Ogni componente aveva compiti e funzioni. Poliglotti e acculturati, gli adepti erano, in genere, stabilmente occupati in altra attività con cui dissimulavano l’attività illecita. La droga, prodotta in Laos, Pakistan e Cina, arrivava attraverso grossi carichi su navi nei Paesi di stoccaggio intermedi – prevalentemente Turchia – per poi raggiungere il Nord Europa con altri corrieri di varia nazionalità e infine, cambiando ancora mano, le piazze italiane, attraverso i mezzi più disparati. Gli stupefacenti venivano occultati in giacche di cotone, parastinchi, scarpe e soprattutto doppi fondi di zaini e trolley, confezionati da cucitori pagati 1000 dollari americani per ogni valigia confezionata. La droga, inoltre, veniva resa refrattaria ai raggi X perché diventava integrante del bagaglio e resistente all’olfatto dei cani, in quanto l’involucro veniva intriso di colla, di caffè, peperoncino e zenzero. L’attività investigativa, grazie alla sinergia tra la Direzione distrettuale antimafia, la Direzione centrale per i servizi antidroga, ha permesso nel tempo di portare a termine 105 operazioni in Italia e all’estero.
In tutto sono stati arrestati 144 corrieri e sequestrati 230 kg di eroina, 20 di cocaina, 15 di marijuana e 2 di mdma.

Le congratulazioni del Sottosegretario Tofalo “Congratulazioni al personale del Comando provinciale dei Carabinieri di Perugia che ha guidato una maxi operazione antidroga in collaborazione con organismi di polizia nazionali e internazionali”: lo scrive il
Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo. “Questo importante risultato conferma ancora una volta la qualità del lavoro svolto dalle nostre Forze dell’Ordine. È il frutto della professionalità e della dedizione dei Carabinieri che nelle loro azioni quotidiane dimostrano sempre straordinarie capacità di indagine e di presidio del territorio, messe in campo per la sicurezza dei cittadini”.

Il procuratore Petrazzini: “Un lavoro che va avanti da anni” “Oggi si è messo il sigillo su un’operazione che si è sviluppata nel corso degli anni. Questo perché è stato necessario via via interrompere i divari fra flussi di stupefacenti”, svariati quintali di eroina e cocaina, con un’attività “che si è compiuta sottotraccia da parte dei carabinieri di Perugia”. È quanto ha affermato il procuratore della Repubblica reggente di Perugia, Giuseppe Petrazzini. “Naturalmente – ha spiegato Petrazzini – si è mirato a interrompere il flusso di stupefacenti che hanno attraversato diversi continenti e che vedevano l’Italia come uno dei terminali. Quindi un’attività onerosissima sotto il profilo sia personale che anche dei mezzi”. Probabilmente per la prima volta, i presunti responsabili del traffico internazionale di stupefacenti sono cittadini originari della Tanzania: “A quanto ci risulta – ha affermato Petrazzini – l’etnia tanzaniana, almeno dal punto delle vista delle indagini a livello nazionale, non era dedita al traffico di sostanze stupefacenti che di regola veniva riconosciuto e attribuito specificamente a diversa etnia. Tutto questo ci ha permesso di poter considerare come il traffico internazionale di stupefacenti non conosca distinzione di etnie di sorta”.

 


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