
Perugia, consegnato l’ospedale da campo della Regione Umbria
Written by enricotribbioli on 08/02/2021
Perugia, consegnato l’ospedale da campo della Regione Umbria
Ospita 10 posti di terapia a bassa intensità, 16 di terapia subintensiva e 12 di terapia intensiva, con macchinari di ultima generazione. La gestione è affidata all’azienda ospedaliera del capoluogo umbro
08/02/2021

L'interno dell'ospedale da campo allestito dalla Regione Umbria, davanti al 'Santa Maria della Misericordia' di Perugia
PERUGIA- È stato consegnato ufficialmente sabato 6 febbraio, l’ospedale da campo della Regione Umbria. Al momento installato nei pressi del Santa Maria della Misericordia di Perugia, a cui è stata affidata la gestione, cui diverrà un reparto dopo il collaudo da parte dei tecnici preposti.
Una struttura, di cui si è dotata la Regione Umbria che è e sarà estremamente utile nelle emergenze, Covid e non, ha affermato la Presidente Donatella Tesei che ha espresso soddisfazione per la realizzazione del progetto nato dall’idea della stessa Regione e finanziato dalla Banca d’Italia.
E’ composto da dieci posti di terapia a bassa intensità, sedici di terapia subintensiva e dodici di terapia intensiva, dotato di macchinari di ultima generazione e attualmente collegato con i gas medicali dell’ospedale così come i report dei macchinari vengono caricati in remoto sul computer dell’Azienda Ospedaliera.
“Un ottimo e utile progetto per l’intera comunità regionale -ha detto il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico– che permette di ampliare l’offerta di posti letto anche in terapia intensiva dedicati al Covid, divenendo di fatto un nuovo reparto dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia“.
A livello tecnico, l’ospedale da campo è dotato sia di riscaldamento che aria condizionata, nonché di gruppi di generazione in grado di farlo funzionare anche in caso di mancanza energia elettrica. È altresì attrezzato di cinque serbatoi di acqua, per un totale di 26000 litri, che gli permettono di funzionare in tutte le condizioni: le acque vengono depurate in ingresso e anche, per motivi di maggiore sicurezza per l’ambiente esterno, in uscita. Si tratta di una struttura ospedaliera a tutti gli effetti.
“Una struttura strategica -ha affermato il Direttore regionale Stefano Nodessi– potrà tornare utile anche per future emergenze. Ad oggi è un tassello fondamentale della cura del Covid, a tal proposito vorrei sottolineare che, oltre a strutture del genere, per debellare e prevenire il virus è necessario tenere comportamenti responsabili, anche rispettando le restrizioni dell’ultima ordinanza. Un sacrificio necessario che dobbiamo fare”.