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Perugia calcio. Inizia l’era Baldini: “Salvezza? Sono venuto per l’obiettivo massimo”

Written by on 21/09/2022

Perugia calcio. Inizia l’era Baldini: “Salvezza? Sono venuto per l’obiettivo massimo”

21/09/2022

E’ iniziata da meno di 24 ore l’avventura di Silvio Baldini sulla panchina del Perugia, ma il sessantaquattrenne tecnico toscano sembra avere già le idee chiare su cosa serve per risollevare i Grifoni dal punto di vista mentale, tecnico e soprattutto in classifica. Almeno questo è ciò che trapela dal primo contatto ufficiale con la stampa nella conferenza stampa di presentazione.

L’ex tecnico di carrarese e Palermo è stato introdotto dal presidente Santopadre che, prima di cedergli la parola ha motivato la scelta ringraziato l’ormai ex Fabrizio Castori per il lavoro e il servizio reso nonostante il breve periodo e ha puntato subito dritto al punto Aver cambiato significa aver fallito in un certo senso nelle scelte estive ma “dato che noi siamo qui per il Perugia Calcio, ci rialziamo e ripartiamo, per riabbracciare insieme il nostro sogno comune”.

“Perchè Silvio Baldini? Perchè, io per primo, . continua Santopadre – avevo bisogno di entusiasmo e di sogni per poter raggiungere i traguardi. Secondo me avevo perso di vista il mio sogno, prima di tutto il sogno della serie A, di nuove infrastrutture a servizio del Perugia e della città. Abbiamo bisogno però di prendere linfa dal campo, dalla partita giocata, dallo stadio. Lo sapete perché l’anno scorso abbiamo vinto col Monza? Perchè lo stadio, insieme, ha vinto, tutti insieme abbiamo vinto. Mi ha fatto male perdere il derby ma più della sconfitta mi ha fatto male la non reazione e questo è stato scatenante per arrivare ad essere qui oggi.”

E’ la volta di Baldini che parte da… Pitagora: “Il campo da gioco è un rettangolo, una figura geometrica che è 100 x 70 m. Se io conosco lo spazio in cui gioco, posso sapere come occuparlo e quali triangolazioni siano praticabili o meno. Senza la geometria e la conoscenza dello spazio un professionista non può pensare di strutturare un’idea di gioco, di movimento, di ripartenza o raddoppio, perchè conoscere le distanze, i tempi di percorrenza e cosa è possibile o meno fare e/o pretendere da un giocatore in parte è anche determinato da un calcolo geometrico corretto: per questo Pitagora è fondamentale per me. Ovviamente questo non può essere importante per il pubblico che viene a vedere uno spettacolo ma deve esserlo per me che devo conoscere le regole della regia per mettere in scena lo spettacolo.”

Il discorso si sposta sugli obiettivi di questo Perugia e il nero tecnico sembra puntare in alto: “Il risultato non esiste, esiste la prestazione. Se noi giocheremo con la voglia, l’entusiasmo e la forza di lottare e di cercare la serie A, allora potremo combattere insieme per questo. Io sono qui per questo, per vivere con la squadra emozioni forti che ci muovano a tirare fuori tutte le qualità tecniche e professionali che abbiamo, che la squadra ha, lo so per certo,  per puntare alla seria A. Io voglio dare tutto per questo traguardo, non per la salvezza, ma per il massimo obiettivo. I giocatori hanno un cuore e ovviamente in questo momento di passaggio vivono questo volta pagina nel rispetto e nella stima per mister Castori: da oggi si lavora insieme guardando avanti e non indietro.”

Proseguendo e spaziando tra la persona e l’allenatore Baldini continua: “A me interessa che il mio cuore batta per qualcosa che amo: famiglia, amici, calcio. Questo è il senso del mio lavoro e del mio impegno. Quando ho smesso l’ho fatto per mia scelta, per riluttanza all’ipocrisia che vedevo, ma il calcio è la mia vita e nel momento in cui Carrara mi ha chiamato perchè aveva bisogno, mi sono rimesso in gioco per amore del calcio, gratuitamente per quattro anni. Io prometto di condividere il sogno della serie A e di farlo mio per raggiungere insieme questo obiettivo: è chiaro che io non ce l’ho in tasca la serie A, ma ho nel cuore tutto ciò che mi muove a questo obiettivo: questa è la mia promessa. Non ho un modulo a cui piegare la squadra, ma sarò in campo con uomini che hanno i propri strumenti per scalare la montagna e insieme ognuno con i propri strumenti faremo di tutto per arrivare in cima. Se riusciremo a portare 30.000 persone allo stadio significa che saremo alle porte della serie A.”

Sulle motivazioni, la mentalità e il piglio con cui affrontare gli avversari e il campionato dice “se io ti rubo il tempo e lo spazio in allenamento come in partita, mettendoci tutto me stesso, come se in ogni istante stessi facendo la cosa più importante possibile per me stesso e per chi mi sta vicino, non posso fallire, è impossibile. Al contrario, se passo il tempo a preoccuparmi di morire, già sono morto, mi hanno insegnato a Palermo. Se passo il tempo a preoccuparmi di quello che io posso fare e di tutto quello che posso mettere del mio, senza stare a guardare quello che gli altri o le circostanze devono fare per me, il mio atteggiamento sarà premiante sul campo e nella vita. Tutto il mio privato, i miei sentimenti, le mie emozioni sono dentro di me e sono le motivazioni che qui si traducono in forza per raggiungere la serie A”.

Il Presidente Santopadre chiude una conferenza viva di emozioni e di passioni calcistiche allo stato puro, dicendo che oggi si mette un punto e si volta pagina. Ribadisce di aver commesso tanti errori ma è il tempo di voltare pagina per tutti, per gli errori di tutti, è il tempo di ripartire con un sogno da condividere perché è il sogno del Presidente, è il sogno del Mister, è il sogno dei giocatori ed è il sogno della Città.


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