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Osservasalute: Umbria al vertice in Italia per aspettativa di vita, ma si sente l’impatto del Covid

Written by on 17/06/2021

Osservasalute: Umbria al vertice in Italia per aspettativa di vita, ma si sente l’impatto del Covid

I dati del rapporto annuale dell'Osservatorio: perdono un anno gli uomini e circa sei mesi le donne

17/06/2021

PERUGIA – L’Umbria è la regione italiana con la maggiore aspettativa di vita alla nascita: 81,1 anni per gli uomini e 85,6 per le donne, contro un valore nazionale rispettivamente di 79,7 per gli uomini e 84,4 per le donne. Il dato regionale è però in calo a causa dell’impatto del Covid-19, che nella nostra regione ha fatto perdere un anno netto agli uomini e circa 6 mesi alle donne. Proprio il coronavirus è la seconda causa di morte in Italia nel 2020, e ha avuto un peso enorme sulla speranza di vita della popolazione italiana: in media -1,4 anni, con punte di -2,6 in Lombardia tra gli uomini e -2,3 in Valle d’Aosta tra le donne. La pandemia ha bruciato dieci anni di guadagni in aspettativa di vita: a livello nazionale la variazione tra il 2019-2020 di questo indicatore è stato pari a -1,4 anni per gli uomini e -1,0 anni per le donne.

È questo il dato principale che emerge dal rapporto Osservasalute 2020, stilato con cadenza annuale dall’Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane. L’ultimo numero del settimanale umbro La Voce – in distribuzione in questi giorni nelle edizioni cartacea e digitale – dedica un approfondimento al rapporto, soprattutto in chiave regionale: dall’analisi demografica, alla spesa sanitaria, passando per i disturbi del comportamento alimentare. È la fotografia di una regione che invecchia sempre di più: basti pensare che negli ultimi 10 anni, il tasso di fecondità in Umbria è calato del 14,3%.

Sono vari i parametri che l’approfondimento de La Voce mette in evidenza in chiave umbra, estratti dal rapporto nazionale. In particolare, i dati principali relativi allo stile di vita degli umbri: forma fisica, sedentarietà, uso di tabacco, propensione alla pratica sportiva e altro. Anche i dati economici legati alla sanità regionale, come il valore dell’indicatore relativo alla spesa sanitaria pubblica pro capite che, nel 2019, è pari a 1.968 euro (con un valore medio nazionale di 1.904 euro). A partire dal 2012, la spesa pro capite in Umbria è stata sempre superiore a quella italiana. Estendendo invece l’arco temporale agli ultimi 10 anni, la spesa sanitaria per ogni cittadino è aumentata del 7,1%, contro un aumento medio italiano del 2,4 per cento. “Nel nostro Paese, il Servizio sanitario nazionale ha mostrato i suoi limiti, vittima della violenza della pandemia, ma anche delle scelte del passato che hanno sacrificato la sanità in nome dei risparmi di spesa”, scrive il professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio.


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