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Nuovo appello di Coldiretti Umbria per i danni causati dai cinghiali

Written by on 11/05/2022

Nuovo appello di Coldiretti Umbria per i danni causati dai cinghiali

L'associazione degli agricoltori torna a sollecitare la Regione dopo i recenti casi di Peste suina nel Lazio

11/05/2022

allarme cinghiali

Nuovo allarme di Coldiretti Umbria per l'invasione di cinghiali

Oggi più che mai occorre arrestare l’avanzata fuori controllo dei cinghiali, con misure straordinarie fin qui deficitarie. Dopo la Peste Suina Africana sui cinghiali accertata nel Lazio, Coldiretti Umbria torna a scrivere alla presidente della Regione e all’Assessore all’agricoltura, esprimendo tutta la preoccupazione del mondo agricolo. Proprio per scongiurare lo tsunami economico che potrebbero subire gli allevamenti suinicoli regionali con il propagarsi dell’emergenza sanitaria, si legge nella lettera di Coldiretti, a cominciare dalle restrizioni preventive da mettere in campo serve innanzitutto frenare la proliferazione incontrollata degli ungulati, che nonostante le ripetute sollecitazioni ed iniziative anche nelle piazze, non ha ancora trovato soddisfazione negli strumenti da adottare.

Gli strumenti per i danni causati dai cinghiali

In particolare, come previsto nell’ambito del Piano di sorveglianza della Peste Suina Africana adottato anche dalla Regione Umbria, dove è fatto espressamente rinvio agli interventi d’urgenza nell’ambito del controllo, e a quelli attivabili dall’agricoltore, Coldiretti Umbria ribadisce la necessità di ridurre il termine di attesa dell’intervento dell’Atc che l’imprenditore agricolo deve rispettare prima di agire in via diretta.

Inoltre, ricorda Coldiretti, lo stesso Piano pone particolare attenzione proprio sull’utilizzo della caccia di selezione. Infatti, secondo il Parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca, essa risulta particolarmente utile per ridurre gli impatti negativi del cinghiale sulle attività produttive, anche dato il suo basso impatto ambientale. In quest’ottica quindi, anche i corsi di formazione per la pratica della caccia di selezione, tenuto conto anche dell’alto numero di domande insoddisfatte, vanno incentivati quanto più possibile. D’altronde ,che il ridurre il numero di cinghiali, rappresenti un punto fermo imprescindibile, è dimostrato pure dalle richieste di risarcimento danni giunte fino ad ora agli Atc, le quali, come riportato dagli stessi alla Regione, già sforano i budget a loro disposizione.

Coldiretti Umbria torna a chiedere alla Regione un incontro urgente per risolvere il problema

Infine, conclude Coldiretti nel richiedere un incontro urgente su questi temi, la questione della filiera della carne degli ungulati, ritenuta essenziale per la risoluzione di questa emergenza.

La gestione delle carcasse dei cinghiali derivanti sia dall’attività venatoria che da quella di contenimento, necessita di essere disciplinata in maniera completa e lineare.

Nonostante l’adozione delle linee guida in materia di igiene delle carni selvatiche infatti, restano ancora importanti passi da fare sul tema. Passi necessari, per la commercializzazione e tracciabilità delle carni dei cinghiali, sulla quale il compito e il supporto dell’apposito gruppo di lavoro preannunciato in sede di tavolo tecnico regionale va chiarito e reso immediatamente operativo.


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