Deve essere chiaro, che qui non si tratta di riaprire il tavolo di confronto regionale, che è stato del tutto inconcludente, ma di rispettare gli accordi. E se la Regione non ha i fondi per pagare quanto deve a lavoratrici el lavoratori che hanno fronteggiato la pandemia, allora bisognerebbe preoccuparsi seriamente per la tenuta economica del sistema sanitario umbro. Inoltre, la Regione ha disatteso un altro impegno sbandierato ai quattro venti a inizio anno: fare millecinquecentocinquanta assunzioni di personale a tempo indeterminato. Dove sono queste assunzioni? -si chiedono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, Fials e Nursing Up- Su tutto questo, il confronto, non ha prodotto alcun passo avanti e la risposta è stata la conferma dei tagli. Così abbiamo chiuso negativamente il tentativo di conciliazione in Prefettura. Ora siamo in una fase diversa, quella della mobilitazione.

A questo punto -concludono i sindacati- è inevitabile passare alle iniziative di lotta. Gli accordi vanno rispettati, così come le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica”.