
Michael Nyman protagonista al Festival delle Nazioni
Written by Enrico Tribbioli on 05/09/2017
Michael Nyman protagonista al Festival delle Nazioni
05/09/2017
CITTA’ DI CASTELLO (PG)- Michael Nyman torna al Festival delle Nazioni. A quattro anni dalla sua ultima apparizione a Città di Castello, quando presentò la sonorizzazione live della Battleship Potemkin, Michael Nyman insieme alla sua band calcherà di nuovo il palcoscenico della manifestazione tifernate nella Chiesa di San Domenico mercoledì 6 settembre alle ore 21.00 con la prima italiana del progetto War Work: 8 songs with film, di cui il compositore inglese è autore, direttore e interprete. Si tratta di un ciclo di musiche strumentali e melodie, interpretate dal mezzosoprano Hilary Summers su testi di poeti morti nella prima guerra mondiale, che scorre sulle immagini di un film realizzato a partire da sequenze selezionate negli archivi francesi, tedeschi e americani della Grande Guerra.
Il progetto War Work è stato commissionato nel 2014 per commemorare il centesimo anniversario del primo conflitto mondiale dal War on Screen International Film Festival, dall’Arsenal di Metz, dalla Cité de la musique di Parigi, dalla KölnMusik Betriebs und Service GmbH, dalla Kölner Philharmonie e dal Palace of Arts di Budapest. Il progetto ha conosciuto nel tempo diversi sviluppi e cambiamenti, tra cui l’introduzione di uno degli episodi meno noti del primo conflitto mondiale, ovvero il telegramma inviato dal ministro degli esteri tedesco Zimmermann all’ambasciatore tedesco in Messico von Eckardt, con il quale ordinava di proporre al governo messicano un’alleanza contro gli Stati Uniti, promettendo la restituzione degli ex territori del Texas, Nuovo Messico e Arizona. A Città di Castello Michael Nyman presenta, in prima italiana, la versione più recente e definitiva del film, realizzato anche grazie al prezioso contributo di Max Pugh.
Ma già nelle sue versioni precedenti, la critica ha descritto quest’opera come una delle più forti e provocatorie sulla prima guerra mondiale. Michael Nyman ammette di essere stato lui stesso profondamente scosso dalle immagini selezionate attraverso un ampio e complesso lavoro sui materiali d’archivio, lavoro che sta alla base di War Work: 8 songs with film e che ha dato nuovo impulso alla creatività ‘visuale’ della sua arte.
“il film è stato concepito principalmente a partire da sequenze selezionate negli archivi francesi, tedeschi e americani della prima guerra mondiale -spiega il compositore inglese-. Non abbiamo scelto immagini di guerra ma quelle di uomini nella fase di preparazione al conflitto o ripresi nelle conseguenze, nei danni fisici e psicologici della guerra. In particolare, a essere messa in primo piano, è la contrapposizione tra, da una parte, la fragilità dell’uomo e i corpi mutilati e dall’altra, la guerra nei suoi aspetti più meccanici”.