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Maratta, dal Comune arriva un secco ‘no’ a nuovi rifiuti

Written by on 21/11/2019

Maratta, dal Comune arriva un secco ‘no’ a nuovi rifiuti

21/11/2019

L'inceneritore di Maratta

TERNI – Il comune di Terni non ci sta e dice no a bruciare 30 mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani nell’inceneritore di Maratta. Il Comune di Terni ha espresso il proprio parere negativo, nell’ambito del procedimento di Valutazione di impatto ambientale aperto in Regione, alla richiesta di Acea di estendere le tipologie di rifiuti non pericolosi da avviare a recupero energetico presso il proprio termovalorizzatore di Maratta. Ad annunciarlo sono stati giovedì pomeriggio, in una conferenza stampa convocata a palazzo Spada, il sindaco Leonardo Latini e l’assessore comunale all’ambiente, Benedetta Salvati, insieme al dirigente al ramo, Mauro Manciucca.

Motivazioni ambientali A detta dei due amministratori la decisione, che ha fatto
seguito all’ultima conferenza dei servizi che si è svolta il 13 novembre, è motivata “sia da presupposti tecnici che politici”. “La Conca ternana dal punto vista ambientale è un’area
critica – ha detto il sindaco – e in particolare l’impianto di Maratta insiste in una zona in cui la qualità dell’aria è già compromessa, come testimoniano i dati della centralina di
rilevazione esistente. Se si realizzasse questa modifica, il termovalorizzatore potrebbe bruciare rifiuti speciali ed entrare in pianta stabile nel ciclo dei rifiuti, pur in assenza di un
piano dei rifiuti regionale aggiornato. Di fatto subiremmo in prospettiva una stabilizzazione della situazione in una delle zone peggiori della regione, fuori da una logica di tutela
ambientale e sanitaria”. “E’ avvilente e non accettabile che i cittadini ternani siano
penalizzati – ha aggiunto l’ assessore Salvati – nonostante siano i più virtuosi nella raccolta dei rifiuti. E’ un dovere da parte nostra evitare la prosecuzione di questa situazione e ridurre i fattori di rischio. Ora ci auguriamo che anche il parere dell’Usl Umbria 2 vada in questa direzione”.

Ultima parola alla Regione Tutti i soggetti deputati hanno dieci giorni di tempo, a partire dal 13 novembre, per presentare il proprio parere rispetto alla richiesta di Via che, dopo la consultazione di un organo esterno, dovrà essere concessa o meno dagli uffici
tecnici della Regione. Sarà, infatti, la Regione ad avere l’ultima parola, dopo aver ascoltato anche i pareri degli altri enti coinvolti, ossia Arpa, Usl, Uffici regionali e Comune di Narni che a breve, sembra, ufficializzerà il suo no.

 


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